Bologna, 9 agosto 2024 – Rapine per il gusto di farle. Per portare via quello che capita, ma sempre con la violenza e la prepotenza. A qualsiasi ora. Cinque ragazzini tunisini, tutti arrivati in Italia non accompagnati, sono i protagonisti delle ultime due rapine messe a segno nelle ultime ore. Hanno 16, 17 e 18 anni. E usano la morale del branco per farsi forti e prendersela con chi capita. La polizia li ha fermati tutti subito dopo i colpi: i due maggiorenni sono stati arrestati, i minori sono stati affidati alla comunità del Pratello.
I due colpi sono stati messi a segno a meno di 24 ore di distanza l’uno dall’altro, entrambi in zona di via Marconi. Martedì sera, nel mirino di un diciassettenne e un diciottenne, sono finite due giovani turiste. Passeggiavano in via Marconi e hanno attirato l’attenzione dei giovanissimi delinquenti perché una indossava una catenina d’oro.
I due si sono avvicinati loro e gliel’hanno strappata dal collo, prima di tentare la fuga. I ragazzi non si erano accorti però che le turiste non erano sole, ma in compagnia di papà e zio. Che si sono messi subito all’inseguimento dei rapinatori, allertando anche una pattuglia delle Volanti che in quel momento passava nella strada. I poliziotti sono riusciti a bloccare entrambi i ragazzini. Al termine degli accertamenti, il maggiorenne è stato arrestato per rapina aggravata; il minore denunciato per lo stesso reato.
Poche ore dopo, intorno alle 17 di mercoledì, gli altri tre adolescenti hanno invece aggredito, in via del Porto, un uomo che stava entrando in un palazzo. Lo hanno strattonato e colpito, tentando di appropriarsi dello zaino che aveva con sé. La vittima ha però reagito: ne è nata una colluttazione durante la quale l’uomo ha perso i suoi occhiali da sole. I tre li hanno raccolti e sono fuggiti via col bottino. La vittima ha subito chiamato il 113, descrivendo gli aggressori: uno era a torso nudo, uno con la maglia del Bologna. In cinque minuti una pattuglia delle Volanti li ha individuati in via dei Mille, mentre tentavano di scappare. Si tratta di due sedicenni e un diciottenne. Anche in questo caso, il maggiorenne è finito in manette; gli amici più giovani sono stati denunciati e accompagnati in comunità.