Bologna, 19 dicembre 2023 – Un tesoro dal valore inestimabile. Decine di orologi preziosi per un valore di mezzo milione di euro. Poi le scatolette di crema ripulite e stipate fino all’orlo di diamanti e pietre preziose, fossili e manufatti antichissimi dal valore indefinibile, mandati all’Università perché fossero analizzati e catalogati.
Questo era il maxi bottino scoperto un anno fa dagli agenti della Squadra mobile nel corso dell’operazione nominata ’Aurum’, nell’appartamento di 70 metri quadrati di un ex bancario oggi settantaduenne, stipato fino al soffitto di beni di ogni tipo. Tutti rubati: il frutto di quasi trent’anni di furti in abitazione, dato che il più vecchio che i poliziotti sono riusciti a ricostruire risale al 1998. A settembre 2022, per sequestrare tutto quel tesoro – oltre una tonnellata e mezzo di soli gioielli – era servito l’intervento di un’agenzia di traslochi. Oltre al collezionista seriale, è finito nei guai pure un altro uomo, un sessantottenne, ora difeso dall’avvocato Matteo Murgo, che proprio durante il blitz della Squadra mobile andò a suonare al campanello dell’appartamento, secondo l’accusa per proporre al ’cliente’ monete e gioielli risultati provento di un furto consumato poco prima, come lui stesso cercò di spiegare al citofono, ignaro della presenza dei poliziotti in casa. Anche quest’ultimo è dunque accusato di ricettazione, mentre è estranea alle accuse la moglie dell’ex bancario.
Ora, i poliziotti hanno quasi finito il gravosissimo lavoro di catalogazione degli oggetti sequestrati e di ricostruzione dei furti da cui provenivano, integrando via via il fascicolo della Procura, al punto che la scorsa settimana la pm Manuela Cavallo ha integrato il primo avviso di fine indagine (atto che solitamente prelude alla richiesta di rinvio a giudizio), arrivato lo scorso luglio, con un secondo avviso in cui si tiene conto anche delle nuove scoperte degli inquirenti e, quindi, si contestano ulteriori episodi di reato. Adesso infatti i sei milioni di bottino illecito inizialmente contestati al settantaduenne accusato di ricettazione sono raddoppiati, anche se alcuni oggetti – una statuetta precolombiana, un dente di mammut, ossa di dinosauro e fossili rari, tra gli altri – sono di valore inestimabile.
I furti ricollegati ai tesori sono stati 116, avvenuti anche a casa di ’vip’, avvenuti in mezza Italia ma per lo più a Bologna e provincia. In molti casi è stato impossibile rintracciare i proprietari, ma 96 persone hanno riavuto gioielli, ricordi e preziosi in alcuni casi creduti perduti per sempre da più di vent’anni. Merito anche dei riconoscimenti avvenuti tramite il sito della Questura, che ha pubblicato le foto di oltre 7.000 oggetti via via che venivano catalogati.