Bruciano i boschi di Vergato, fumo fino in città

Case abbandonate in fretta, evacuate 31 persone. In azione anche i Canadair. La siccità ha favorito il propagarsi delle fiamme

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Vergato brucia. La frazione di La Carbona, a pochi chilometri dal centro del paese, brucia dalla serata giovedì. L’incendio, che ha continuato a propagarsi, nell’area soprattutto boschiva anche per tutta la giornata e la serata di ieri, è tale che l’odore acre e pungente di legno e cenere è stato avvertito in questi due giorni anche a Bologna. Soprattutto nel versante cittadino più prossimo a Casalecchio. Nulla, però, a vedere le colline dalla città, avrebbe potuto fare pensare a quanto stava e sta accadendo tra le vallate di Vergato.

L’incendio, la cui origine è ancora sconosciuta, pare essere partito da una strada comunale ben poco battuta. Da lì, a causa della siccità che imperversa da giorni e per via del forte vento che non ha mai smesso di soffiare in Appennino, si è ben presto propagato all’interno della vallata in più direzioni. A ora sono bruciati quasi cinquanta ettari di terra. Le fiamme hanno lambito anche quelle poche abitazioni che si trovano nella frazione. Alcune, per fortuna, essendo forse case-vacanza, erano disabitate. A tutti gli altri, ovvero ai residenti, è stato, invece, chiesto di andarsene. Sono circa 31 le persone che hanno lasciato la propria abitazione per spostarsi, perlopiù, da amici o parenti della zona le cui case, però, sono lontane dall’epicentro dell’incendio.

Sul posto i soccorsi si sono alternati ininterrottamente dalla serata di giovedì. Sono intervenuti vigili del fuoco con nove squadre, sia di terra, che di aria. L’area dell’incendio, per natura morfologica, era, infatti, molto difficile da raggiungere solo via terra. I pompieri sono arrivati dal comando di Bologna con tre squadre permanenti e tre di volontari. In appoggio sono, poi, arrivati uomini e mezzi da Ferrara, Modena e Ravenna.

A prestare soccorso, per via aerea, anche un elicottero del 115 di Bologna, e tre velivoli ad ala fissa, comunemente noti come Canadair, della flotta nazionale. I velivoli hanno fatto la spola tutto il giorno per fare carichi di acqua con cui spegnere le fiamme. Con loro anche i carabinieri forestali e la Protezione civile. Per tutta la giornata di ieri, serata e notte compresa, la macro organizzazione dei soccorsi è stata gestita da una sala operativa unificata permanente al Centro operativo regionale.

Sulla situazione ha fatto chiarezza Luca Ricci dell’agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la Protezione civile: "Siamo al lavoro dalla serata di giovedì e stiamo coordinando le operazione di spegnimento dell’incendio. Non possiamo, ad ora, – sottolinea – dare notizie precise su quanto durerà il rogo. In questi casi dipende tutto dall’area interessata e dalle condizioni meteo. Il vento è molto forte e non dà cenno di smettere: inutile dire che questo influenza negativamente le nostre operazioni. L’area in fiamme, inoltre, è difficile da aggiungere per la sua struttura. È una zona impervia e che si sviluppa in forte pendenza quindi difficile da raggiungere sia via terra che per via aerea. Varie aree sono presidiate da squadre di vigili del fuoco e con loro si valuterà come procedere e se intensificare gli interventi".

A parlare è stato, poi, il vicesindaco Stefano Pozzi: "Ci si aspetta un’altra nottata come la precedente (quella di giovedì, ndr) e abbiamo fatto svariate riunioni di concerto con il Centro operativo comunale e i soccorsi. Siamo qui, a disposizione del paese. Speriamo di non dover fare ulteriori evacuazioni. Si tratta di vari focolai distinti che ad ora (alle 18 di ieri, ndr) sono ancora accesi. Il vento si è leggermente fermato, siamo fiduciosi. La strada da cui si è originato è davvero poco battuta. Potrebbe essere bastato un mozzicone lanciato per strada".

Zoe Pederzini

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