Bruno Barbieri: "Nel film, il mio sosia e tutti gli altri"

Lo chef protagonista di una pellicola sulle ’vite imitate’: "C’è un fondo inquietante. Certo però, io assomiglio a Daniel Craig..."

Lo chef Bruno Barbieri con il manager e regista Salvo Spoto

Lo chef Bruno Barbieri con il manager e regista Salvo Spoto

Bologna, 27 ottobre 2021 - Sul grande schermo per la prima volta da protagonista. Succede nel docufilm 'Sosia – La vita degli altri’ di Salvo Spoto, dove il cuoco pluristellato e star di Masterchef e 4 Hotel recita se stesso alle prese col suo sosia, tale Antonello Rossi, che ha forgiato la sua vita – pare – tale e quale a quella del suo idolo, di cui ha copiato non solo l’abbigliamento ma anche lo stile di vita, il design di casa, la destinazione delle ferie. Tra realtà e mistero l’ideatore e regista Spoto intervista persone che sono diventate Bono Vox, Chuck Norris, Monica Bellucci, Michael Jackson, Freddy Mercury o J-Ax. Amico di Ant da tanti anni, Barbieri ha deciso di fare un regalo alla Fondazione: il 2 novembre alle 21 lo chef sarà al cinema Bellinzona col regista, per una proiezione speciale del docu-film cui seguirà un’intervista. Prenotazione del proprio posto su donazione, al link https://ant.it/store/prenota-film-chef-bruno-barbieri/. Inoltre sempre con incasso a favore di Ant ha scritto un libro ’Cucina con Me! Dodici menù buoni da impazzire’ che si potrà abbinare all’acquisto del panettone: entrambi si potranno acquistare su: www.brunobarbieri.blog/il-mio-panettone/.

Chef Barbieri, sappiamo che nel mondo ognuno di noi ha sette sosia. Lei ne ha uno davvero impressionante, quasi incredibile... "Antonello Rossi è più Barbieri di Barbieri. La faccenda è seria e come dico nel film, inquietante. Anche guardando gli altri sosia ci si rende conto della cosa. Ad esempio ho incontrato il sosia di J-AX che è incredibilmente uguale all’artista, non li distingui. Poi certamente da un lato c’è il gioco, ma dall’altra ci sono situazioni complesse perché essere un altro diviene la tua vita e puoi finire facilmente in analisi".

Come è venuto in mente a Spoto, che è il suo personal manager da anni, di sviluppare questo tema in un documentario? "L’idea è nata per gioco durante un viaggio in Giappone, pensando naturalmente ai sosia delle persone famose. Ci siamo chiesti ’in Cina e in Giappone le celebrità avranno un sosia?’ Perché giapponesi e cinesi ci sembrano tutti uguali... Poi viene fuori, guardando il film, che anche loro ci vedono tutti uguali, noi occidentali. Ma insomma, da questa cosa è nata l’idea che poi, entrando nel vivo della conoscenza dei sosia che sono stati intervistati, ha portato a galla strane sensazioni, perché si tratta spesso di situazioni complesse. Vista da fuori questa realtà può far sorridere, ma se approfondisci la cosa cambia, può far male. Essere scambiati per il proprio sosia, ad esempio, è terribile".

Certo che i suoi fan rimarranno sorpresi di vederla esordire al cinema in una storia del genere e non in qualcosa che ha a che fare con il cibo o con la sua biografia. "A dire il vero anni fa avevo fatto un piccolo cammeo nella fiction ’In Treatment’ con Sergio Castellitto e fu molto interessante perché capii che quel mondo mi interessava e mi sarebbe piaciuto esplorarlo ancora".

Insomma, le piacerebbe fare l’attore? "Ma non lo so… qualcuno però mi ha detto che potrei prendere il posto di Daniel Craig...".

Quindi anche lei si crede simile a qualcuno.. "Forse di Daniel Craig, esatto. La cosa fa ridere, però in effetti potrei raparmi a zero e farmi un po’ biondo, mettere le lenti a contatto azzurre. Aiuto, il malato sono io...".

Certo però ora per James Bond hanno bisogno di un nuovo attore. "Ma io scherzo! Non sarebbe possibile… anche se... Mai dire mai".  

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