Bruno Raccanelli e Jolanda Benassi morti nell'incidente tra ultraleggeri

Il ricordo dell’amico: "Erano una cosa sola. Abbiamo iniziato insieme a volare. Bruno era un pilota preparato, con 10 anni di esperienza. La sua Jole lo seguiva sempre". Partite le perizie sui mezzi

L'ultraleggero precipitato e le due vittime

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Bologna, 23 maggio 2022 - Dalle profondità dell’abisso all’immensità del cielo. Così amavano vivere Bruno Raccanelli e Jolanda Benassi. Elettricista di mestiere, sub e aviatore per passione, il settantunenne che ieri, nell'incidente tra ultraleggeri, a Trani ha perso la vita assieme alla compagna di una vita, 69 anni, era un pilota esperto. Originario del Mantovano, Raccanelli era stato adottato da Bologna, città d’origine della sua Jole, e viveva qui con lei ormai da tanti anni.

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"Con Bruno ci siamo conosciuti perché accomunati dalla passione per le immersioni – racconta un amico –. Lui praticava la subacquea da quarant’anni e ci siamo incontrati al circolo Sub Olimpia, il più antico d’Italia. Era una persona di cui non si può non dire che un gran bene. Appassionato, simpatico, di compagnia... Con Jole erano una cosa sola. Anche se tra impegni di famiglia e lavoro, negli ultimi anni, ci frequentavamo meno spesso, la nostra amicizia non si è mai spenta. E dopo aver saputo quello che è accaduto, c’è sempre quel rimorso di non essersi visti di più, di non essersi sentiti per una telefonata in più".

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Dal mare all’aria, con la stessa energia, Raccanelli aveva iniziato a volare circa dieci anni fa: "Frequentava il campo volo di Argelato – dice ancora l’amico –. Abbiamo iniziato insieme a prendere lezioni di volo. Lui era molto bravo, con dieci anni di esperienza alle spalle era un pilota molto preparato".

Tanta era la passione per quel mondo trascinato tra vento e nuvole, che il settantunenne, ora in pensione, aveva deciso di acquistare un ultraleggero di proprietà. "Bruno e Jole uscivano spesso in volo con gli amici, per delle gite. Jolanda non pilotava, ma lo accompagnava sempre. Condividevano anche questa passione", ricorda il compagno di voli e immersioni. E ieri, tra i conoscenti della coppia, gli amici di cene e giornate di mare, è stato un continuo di telefonate, commosse e incredule.

"All’inizio le informazioni erano poche, frutto di velocità – spiega l’amico –. Sui siti era scritto che le vittime erano originarie di Ravenna. Probabilmente un errore, dovuto al punto da cui l’ultraleggero, come abbiamo ricostruito poi, pare fosse partito. Quando le informazioni si sono fatte man mano più dettagliate, non abbiamo purtroppo avuto più dubbi. È una tragedia difficile da somatizzare, come sarà difficile adesso sapere che Bruno e Jole non ci sono più". La data dei funerali della coppia ancora non è stata stabilita, in attesa che l’autorità giudiziaria termini gli accertamenti e dia il nulla osta per la restituzione delle salme.

In corso la perizia sui mezzi

Sono ora in corso le attività tecniche e di analisi da parte del perito nominato dalla procura di Trani, sui resti dei due ultraleggeri. I mezzi si trovano in un deposito a Corato, nel Barese. La perizia avrà tempi lunghi e gli esiti si conosceranno tra qualche settimana. Intanto è prevista per domani l'autopsia sui corpi delle due vittime dell'incidente avvenuto nelle campagne di Trani.

E' stato dimesso dall'ospedale l'uomo che pilotava l'altro mezzo, un 57enne emiliano. Sopravvissuto all'impatto è stato ascoltato dagli inquirenti e ricorda quando accaduto. La sua testimonianza sarà utile alla ricostruzione della dinamica dell'incidente.

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