PAOLO ROSATO
Cronaca

Buche, bufera sul dirigente di Bologna: “Se le chiudiamo le strade diventano piste”

Maurizio Martelli della Città Metropolitana durante la presentazione del Piano per la sicurezza stradale. “Servono sistemi efficaci per ridurre la velocità, che non sono solo i velox”. Insorgono le opposizioni

Buche stradali a Bologna (Fotoschicchi)
Buche stradali a Bologna (Fotoschicchi)

Bologna, 20 settembre 2023 – Riasfaltare le buche stradali può essere controproducente e può produrre un effetto boomerang per la sicurezza. Perché? Quelle strade poi diventano “piste” dove si comincia a correre. “E noi dobbiamo trovare dei sistemi efficaci per ridurre la velocità”. Questa posizione, apparentemente di un commentatore, è stata invece esplicitata da Maurizio Martelli, dirigente del settore Strade, sicurezza e ciclovie della Città metropolitana di Bologna, nel corso della presentazione del Piano integrato metropolitano sicurezza stradale (Pimes). E, nemmeno a dirlo, l’esternazione ha suscitato un diluvio di polemiche da parte dell’opposizione a Palazzo d’Accursio.

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Ma partendo dalla posizione di Martelli, ecco quanto riferito durante la presentazione del Pimes. “Ci sono strade quasi a prova di fuoristrada, giustamente le persone si lamentano, noi le riasfaltiamo e diventano autostrade. Prima davanti a casa mia – ha raccontato Martelli - si passava a 30 chilometri orari, adesso invece ai 90 e a cinque centimetri dal muretto, come se fosse una chicane".

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Tutto questo si traduce nel fatto che "dobbiamo trovare dei sistemi efficaci per ridurre realmente la velocità, che non sono solo gli autovelox – ha continuato a margine del convegno -, anche quando non ci sono condizioni esterne drammatiche come quelle dell'alluvione o delle buche. E' ovvio che la differenza tra un dosso, il metodo più semplice e rudimentale per rallentare la velocità e una buca non è tanta, ma nessuno dei due è lo strumento veramente efficace e definitivo per portare le persone ad adottare, in assenza di altri vincoli come un autovelox, una velocità adeguata alla sicurezza della strada". La cultura della velocità "è molto dentro di noi ma dobbiamo aggiornarci e passare a qualcosa di molto più moderno", ha sottolineato quindi Martelli.

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Come detto, dopo le frasi di Martelli le opposizioni sono saltate sulla sedia. “Sono gravissime”, ha commentato Giulio Venturi (Lega). Grave è “giustificare le tante buche presenti in città, per non parlare di veri e propri crateri, con il fatto che possano diventare utili dissuasori per la velocità". Sarebbe ora invece "che si prevenisse sistemando le strade prima di aspettare il morto per poi addossare sempre e solo la colpa alla velocità". 

"Gravissimo che il dirigente del settore Strade della Città metropolitana derida i cittadini che si lamentano per lo stato di manutenzione delle nostre strade affermando che chiudendo le buche si favorisce la velocità dei veicoli che le percorrono", è la versione del consigliere comunale Nicola Stanzani di Forza Italia. "Si è superato il limite: la guerra alle auto sta raggiungendo livelli estremi, fino a dimenticare che le buche in strada sono pericolose, creano incidenti, infortuni, danni e in alcuni casi anche morti. Dobbiamo quindi pensare che le strade versano in questo stato non per mancanza di fondi o per circostanze naturali, ma per scelta?", ha scritto il forzista in una nota.

Infine Diego Baccilieri (Uniti per l’alternativa): “In un impeto luddista, pare evocare strade in ciottolato e percorse da calessi, così si andrebbe finalmente meno veloci e ci sarebbero meno incidenti".

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