Bufera su Barbuto con la Lega "Non si fa, strappo la tessera"

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La candidatura con la Lega di Mario Barbuto, presidente dell’Unione italiana ciechi, ex consigliere in città col Pds, agita l’associazione. Camilla Di Pace (foto), iscritta da anni, di Latina, vive a Bologna. Saputa la notizia, ha deciso di stracciare la tessera dell’associazione, mostrandosi in un video sui social.

Perché?

"Credo si tratti di un gesto dimostrativo molto importante. Andava fatto. Ho parlato con tanti amici, che la pensano come me. Non si può buttare fango su un’associazione come la nostra. E, allora, mi sono decisa e ho registrato il video di protesta".

Protesta accolta da parecchi commenti. Molti sono d’accordo con lei...

"Il problema non è solo la candidatura. Ma il fatto che Barbuto non ha detto nulla nessuno e, addirittura, chiesto i voti agli iscritti. Non si fa...".

Ma il problema è anche che si sia candidato con la Lega? O sarebbe stato lo stesso se avesse corso con qualche altro partito?

"Per quanto mi riguarda, se avesse scelto il Pd sarebbe stato meglio... Ma al di là del pensiero politico di ognuno, la Lega è diversa da tutti: di certo, non è nel suo spirito unire le persone. E un’associazione è fatta per unire non per votare una persona che dice di non voler accogliere gli stranieri...".

Insomma, è delusa.

"Molto. Almeno Barbuto si fosse dimesso... E, invece, si è solo autosospeso. Così se non gli va bene la corsa alla Politiche, può sempre tornare".

Ci saranno problemi per l’Unione italiana ciechi?

"L’Unione italiana ciechi non è Barbuto, né la Lega. Ha fatto lotte importantissime, aiutato tantissime persone. Pensiamo solo alla pensione d’invalidità per i non vedenti. E se guardo a Bologna, dove vivo, il nostro presidente locale Andrea Prantoni ha preso un po’ lo spirito di Bologna, un’isola felice che fa dell’accoglienza la sua regola".

ros. carb.

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