"Qui da noi se le aziende restano aperte è grazie alla determinazione dei lavoratori". Non ha dubbi Michele Bulgarelli (nella foto), segretario generale della Cgil di Bologna. E il riferimento va soprattutto a Marelli, Industria italiana autobus e La Perla.
Bulgarelli, vede la luce in fondo al tunnel nelle vertenze sull’ex Breda e La Perla?
"Solo grazie all’impegno di lavoratori, sindacato e istituzioni, nel nostro territorio riusciamo a evitare drammi sociali e la de industrializzazione. Se non ci fosse stato il patto per il lavoro e il clima e non si fosse difesa così strenuamente l’occupazione, che cosa sarebbe successo? Pensiamo solo a Marelli coi lavoratori che ora ripartono con la Tecnomeccanica: in questo caso è stata indicata una via, una strada. Ma ci sono volute lotte e determinazione. Ma non dimentichiamo anche le vertenze non risolte: dal caso Caffitaly, in montagna, a quella sul premio di sito in aeroporto".
Su Industria italiana autobus si parla dell’ingresso di un socio cinese. La preoccupa?
"Mi preoccupa che abbiamo dovuto scoprirlo dopo, in un secondo tempo. Ma intendiamoci: se l’avvento di un partner del Dragone servisse per rilanciare il sito di Bologna, tornare a produrre bus eco compatibili, rinnovando gli autobus, potrebbe andar bene. Il problema forse sarà del governo sovranista che dovrà accogliere un’impresa cinese...".
La Perla è in crisi da anni. Crede che sia la volta buona per il rilancio?
"Le procedure inglese e italiana sono di estrema complessità. Le lavoratrici de La Perla hanno fatto un lavoro straordinario che ha permesso di evitare lo spezzatino aziendale, tenendo insieme lavoro, marchio e futuro industriale. Non solo. Il rilancio di un’azienda come La Perla potrà anche dare un contributo importante al settore moda, da tempo in crisi".
A novembre ci saranno le Regionali: che cosa chiede al prossimo o alla prossima presidente della Regione?
"Che si integri il patto per il lavoro e il clima, con la difesa dei salari. A Bologna, un terzo dei lavoratori del settore privato, che sono 381mila, ha un reddito annuo lordo inferiore a 20mila euro. E questo nonostante la nostra città sia la capitale della contrattazione di secondo livello".
Quindi, che cosa suggerisce?
"La Regione dovrebbe considerare l’aumento dei salari come una condizione per accedere ai finanziamenti pubblici".
Al ’Carlino’ lei aveva lanciato l’allarme sui bassi salari del settore turistico, ad esempio...
"Piuttosto che discutere di taglieri, preferirei che ci occupassimo della condizione dei lavoratori del settore turistico. Serve maggiore stabilità perché il 52% di questi lavoratori è discontinuo e il 57% è part time".
Connessa ai bassi salari, c’è l’emergenza casa. Tema sollevato anche dagli industriali a ’Farete’...
"È molto importante che anche l’assemblea di Confindustria abbia messo in primo piano l’abitare, ma non credo a soluzioni aziendali o aziendaliste. La via maestra è il piano casa lanciato con l’amministrazione, attraverso due strumenti: l’agenzia per abitare – che dovrebbe partire a brevissimo e permetterà di calmierare i canoni d’affitto e garantire più case a canone concordato sia per lavoratori sia per gli studenti – e il fondo sociale per l’abitare che dovrà alimentare il funzionamento dell’agenzia, anche con risorse del mondo dell’impresa".