Bologna: bullizzata per mesi a 13 anni, l'intervista: "Ho anche tentato di uccidermi"

L’incubo : "Offese in classe e per strada, poi le minacce. Vado avanti con ricoveri e antidepressivi"

I carabinieri incontrano alcuni ragazzi (Foto archivio)

I carabinieri incontrano alcuni ragazzi (Foto archivio)

Bologna, 13 settembre 2022 - Sette mesi di offese, minacce, prese in giro e la tua vita di tredicenne diventa un inferno. "Mi vergognavo a uscire, avevo paura". E allora ti nascondi, ti chiedi perché questo stia accadendo in uno dei momenti più belli e difficili della crescita: l’adolescenza. Chi parla, tra poche settimana compirà 14 anni ma il suo aspetto sembra quello di una ragazza già adulta. Il volto provato, lo sguardo sempre in allerta, la fiducia verso il prossimo ai minimi storici. "Andava in giro per il paese – dice la madre – e quelle le gridavano sei una (...) ". "Quelle" non sono altro che ragazzine come lei, un tempo compagne di classe e amiche, poi terribili bulle che ti distruggono l’esistenza. Tre di loro, oggi di 15 e 16 anni, a metà novembre finiranno davanti a un giudice dei minori accusate di stalking; altre quattro invece, indagate inizialmente, non sono imputabili perché non ancora quattordicenni. Mentre la vittima – siamo in un paese alle porte di Bologna – da mesi va avanti con antidepressivi, ricoveri ospedalieri e ha tentato il suicidio.

Paola (il nome è di fantasia, ndr ), quando è iniziato tutto?

"Era settembre, facevo la terza media".

Cosa avrebbe scatenato la rabbia nei tuoi confronti?

"Un coetaneo, il più carino della classe, con il quale ho cominciato a vedermi. In quel momento sono iniziate le invidie e soprattutto le prime cattiverie di alcune compagne con le quali fino a pochi giorni prima ci uscivo. Quando mi chiamavano i prof in classe per interrogarmi, loro commentavano frasi del tipo: Ecco, ora si alza la p...., guarda, è grassa come un elefante, sei una ... Davanti a tutti".

Ma i professori di questo non hanno mai detto nulla?

"Non sentivano, quando mamma glielo ha riferito nessuno di loro ne era a conoscenza".

Nell’atto di accusa della Procura minorile si parla anche di una chat dove venivano fatte girare le tue foto.

"Vero, il nome di quella chat era ingiurioso nei miei confronti. E venivano fatte girare mie foto con commenti negativi anche ad altri nostri amici e compagni fuori dalla chat".

Poi sono arrivate le minacce vere e proprie...

"Prima le telefonate con numeri anonimi dove con voci nascoste minacciavano di morte la sottoscritta e mia madre. Poi minacce davanti a scuola o in strada. Avevo paura di uscire, non volevo più andare a lezione e una volta davanti al cancello dell’istituto che frequentavo me ne andavo via".

E così sono iniziate le assenze...

"Sì, a decine".

Quando hai deciso di vuotare il sacco e parlare con tua madre?

"Una sera, prima di salutarla e darle la buonanotte. Ho iniziato a piangere e le ho chiesto aiuto. Non ce la facevo più, tutto era diventato un incubo, mi sono sempre chiesta che cosa avessi fatto di male per meritarmi quel loro comportamento. Facevo incubi continui, ho iniziato a non mangiare, non avevo più cura di me stessa, mi tagliavo la pelle e ho tentato di uccidermi. Mi stavo gettando dalla finestra, ero già sul ciglio quando mi ha afferrato mamma. Oggi non mi sento più bella, sono insicura, impaurita".

Hai anche cambiato scuola?

"Sì, scuola e compagnia di amici".

E le bulle le vedi ancora? E se sì, continuano a infastidirti?

"Le incrocio ogni tanto per strada, qualcuna mi si è avvicinata e mi ha chiesto come stavo. Ma non ci sono più stati episodi violenti".

In questi mesi hai vissuto l’anoressia e la bulimia, oltre a una serie di ricoveri ospedalieri. Ora come va?

"Continuo ogni giorno a prendere una pastiglia di antidepressivi, sono in cura da uno psicoterapeuta, forse dovrò essere nuovamente ricoverata".

Ti sono mai arrivate delle scuse per tutto il male subito?

"Da una sola di quelle ragazze e da sua madre. Dalle altre nulla, qualche genitore ha addirittura accusato mia madre".

Ci sarà un processo, cosa ti aspetti?

"Non voglio vendetta, ma ho solamente il desiderio di vivere la mia vita tranquilla, tornare a fare quello che facevo prima. Come le ragazze della mia età. Tutto qui".

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