NICOLETTA TEMPERA
Cronaca

Bullizzato dalla baby gang: "Umiliato e picchiato"

Il racconto della mamma del tredicenne aggredito per 2 euro in via Gorizia "Erano quattro o cinque, più grandi di lui. Adesso non si sente più sicuro".

La baby gang ha aggredito i due tredicenni in via Gorizia, per rubare 2 euro

La baby gang ha aggredito i due tredicenni in via Gorizia, per rubare 2 euro

"Ferite non ne ha. Ma dentro si porta un’umiliazione che sarà difficile superare". A parlare è la mamma del tredicenne aggredito martedì pomeriggio da una baby gang in via Gorizia. "Erano quattro o cinque ragazzi, un po’ più grandi di mio figlio", spiega la donna. Che ricostruisce la rapina: "Saranno state le 17,30. Mio figlio era assieme a un suo amico quando sono stati avvicinati dal gruppetto di ragazzi, descritti come stranieri tra i 16 e i 17 anni, che gli hanno chiesto dei soldi. Lui ha detto di non aver nulla, l’amico invece ha dato loro due euro. Sembrava che si fossero accontentati, invece poi sono tornati indietro e hanno fatto inginocchiare mio figlio e lo hanno preso a schiaffi. In quel momento non stava passando nessuno e i ragazzini si sono trovati soli in balìa di queste persone. È stato una cosa molto brutta".

I bulli non se ne sarebbero andati finché il tredicenne non si è scusato con loro per non avere nulla da dargli. "Non so se la presenza di altre persone nella strada avrebbe cambiato qualcosa – dice ancora amara la mamma –. Purtroppo c’è paura anche ad intervenire. Mio figlio mi ha detto che ha obbedito a quei prepotenti perché pensava potessero avere un coltello. Lui ha detto che non li conosceva – aggiunge la donna –. Li ha descritti come stranieri, ma che parlavano italiano perfettamente. Un gruppo misto, di ragazzini dell’Est e nordafricani".

Dopo l’episodio, i genitori hanno accompagnato il tredicenne in ospedale per un controllo e hanno poi a sporgere denuncia ai carabinieri della stazione Indipendenza, che hanno subito iniziato a indagare sulla brutta vicenda. "I militari dell’Arma ci hanno detto che non si tratta di situazioni isolate, purtroppo – dice ancora la mamma –. La cosa che mi preoccupa di più è che queste erano le prime uscite da solo di mio figlio, che adessonon si sente più sicuro. Non è giusto che un ragazzino debba vivere questa situazione e non è giusto che noi genitori dobbiamo stare in ansia persino quando torna da scuola da solo".

n. t.