Bus a idrogeno in città entro il 2026, ma è certo che siano il futuro?

Circola da giorni la notizia che Bologna si doterà entro il 2026 di ben 127 nuovi bus a idrogeno. L’idrogeno viene associato all’idea di sostenibilità e ’green’, nonostante non sia sostenibile né green, a meno che non venga prodotto solo da fonti energetiche rinnovabili, a partire dall’acqua. Oggi la maggioranza di idrogeno viene prodotto industrialmente a partire dal metano, col difetto di emettere CO2 nel processo. Tornando ai bus, la scelta prevede l’impiego dell’idrogeno a bordo per alimentare le pile a combustibile che forniscono la corrente necessaria a muovere elettricamente i mezzi. Dalle statistiche del 2021 degli acquisti europei di bus, l’alimentazione dominante è ancora il gasolio. Esistono, però, segnali interessanti legati all’ingresso massiccio dei bus elettrici a batterie in Europa: in Olanda (80%), Lussemburgo (50%) Norvegia e Polonia (entrambe al 27%) e Italia (9%, 97 mezzi). I bus a idrogeno invece sono pochissimi, perché esso è difficile da gestire, costoso e inefficiente. In una città come Bologna, che già sconta ritardi e vicoli ciechi nel trasporto pubblico pulito, occorre essere attenti nell’abbracciare progetti che altrove si sono mostrati fallimentari. Speriamo vi sia ancora tempo per ripensarci e puntare ai bus a batteria, mezzi puliti più semplici.

Vittorio Marletto

(Energia per l’Italia)

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