Bus scuola, a Bologna la mano arriva dai privati

La Regione sta ragionando su circa 500 mezzi aggiuntivi. Capienza massima all’80% per tutti, fino al 100% per tragitti di massimo 15 minuti

Un autobus sanificato

Un autobus sanificato

Bologna, 1 settembre 2020 - Dovrebbe far ricorso all’utilizzo di diversi bus privati Tper, per accompagnare la poderosa domanda studentesca che arriva puntuale con la riapertura delle scuole. Il ragionamento è naturalmente su base nazionale, regionale e locale, con l’azienda dei trasporti che potrebbe su Bologna avvalersi dell’aiuto di Saca e Cosepuri, le due cooperative che sono con lei all’interno del consorzio del trasporto pubblico Tpb.

Oggi le valutazioni saranno più chiare dopo l’approvazione finale delle linee guide governative per il trasporto scolastico, ma intanto la Regione Emilia-Romagna sta già valutando di poter vedere utilizzati su tutto il territorio circa 450-500 autobus privati. Il Governo ieri sera, anche per coprire questi servizi integrativi, ha messo a disposizione delle Regioni un plafond di almeno 200 milioni di euro per le Regioni (previsto un decreto a breve) e 150 per Comuni e Province.

Per quanto riguarda Bologna, Tper non dovrebbe avere problemi a reperire personale in più per coprire il fabbisogno richiesto. Più delicato il tema dei mezzi a disposizione (che in totale sono oltre un migliaio tra Bologna e Ferrara), ed è per questo che pare più che sensato potersi avvalere di un aiuto dai privati

Ieri sera, come detto, le Regioni hanno incontrato il Governo (c’erano i ministri Boccia e De Micheli) per poter raggiungere un accordo finale sul trasporto scolastico e sul distanziamento da tenere sui mezzi. Nella Conferenza unificata Stato-Regioni, presieduta dal governatore Stefano Bonaccini, ha prevalso la linea generale delle Regioni, che hanno ottenuto l’aumento della capienza di tutti i mezzi di trasporto pubblici fino all’80% (valutazioni più approfondite su tutti i dettagli del testo ci saranno oggi) . La richiesta di regime unico ha visto tra i capofila proprio viale Aldo Moro – d’accordo anche alcune giunte di centrodestra, come Veneto e Liguria –, con un lavoro puntuale da parte di Bonaccini e dell’assessore Andrea Corsini per intrecciare esigenze trasportische e alti standard di sicurezza in tempi di emergenza da Coronavirus.

"L’accordo raggiunto è un altro tassello essenziale per la ripartenza della Scuola. Sono state accolte le nostre richieste per coniugare sicurezza e diritto alla mobilità per studenti e pendolari", ha dichiarato Bonaccini. Gli ultimi nodi da sciogliere sono stati quelli relativi agli emendamenti proposti ieri dalla commissione tecnica dei Trasporti: che l’aumento valesse per tutti i mezzi di trasporto urbano, extraurbano e per il servizio ferroviario regionale (non solo per gli scuolabus), e che lo Stato si impegnasse a risolvere il problema del restante 20% di capienza. Sul tema, come detto, l’opinione dell’Emilia-Romagna era chiara: sì a servizi integrativi per arrivare al 100%, sui mezzi mascherine obbligatorie, sistema di aerezione per ricambio completo di aria, dispenser per gel laddove possibile.

Intanto a fare chiarezza sulle capienze di scuolabus e trasporti in generale è stata una nota del ministero dei Trasporti. "A bordo dei mezzi pubblici del trasporto locale, dei mezzi del trasporto ferroviario regionale e degli scuolabus del trasporto scolastico dedicato è consentito, in considerazione delle evidenze scientifiche sull’assunto dei tempi di permanenza medi dei passeggeri indicati dai dati disponibili, un coefficiente di riempimento non superiore all’80%, prevedendo una maggiore riduzione dei posti in piedi rispetto a quelli seduti", si legge nella nota. La deroga all’80%, con una capienza fino al 100%, si potrà avere per i bus scolastici che compiono tragitti inferiori ai 15 minuti. La Conferenza unificata Stato Regioni ha avuto il sì unanime di Regioni, Province e Comuni.

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