Bologna, 19 ottobre 2017 - Non potevamo, né dovevamo, fare diversamente da quello che abbiamo fatto. E' in sintesi questa la difesa dei carabinieri che sono finiti nell'occhio della Procura Militare per la mancata cattura di Igor il serbo, intercettato poco dopo l'omicidio della guardia volontaria Valerio Verri.
La presa di posizione del comando provinciale dell'Arma sottolinea che nessun militare è indagato. L'inchiesta - sottolinea la nota - "è un atto dovuto per la verifica di notizie riportate da organi di stampa locali nella prima decade del mese di agosto". "Le modalità di servizio adottate sono state corrette in relazione al contesto operativo. In particolare i Carabinieri non hanno usato le armi e non hanno potuto fare altro perché il soggetto intercettato, all’apparenza disarmato e di non certa identificazione, protetto dal buio si è subito dileguato a piedi nel bosco". Quello che accadde quella notte venne prontamente riferito alla Procura di Bologna "che ha ritenuto adeguato l’operato dei militari".
Ma, nonostante l'inchiesta della procura militare di Verona, i carabinieri non hanno smesso di cercare Igor Feher. Anzi, il killer - assicurano - viene ricercato in Italia e all'estero "con crescente capacità di approfondimento e con il necessario riserbo".
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