Bologna, la vedova del barista ucciso da Igor dice no al sindaco. "Niente striscione"

Il primo cittadino voleva appendere il messaggio al balcone del municipio

Maria Sirica, moglie di Davide Fabbri, nel punto in cui era stato affisso lo striscione contro Minniti poi rimosso dai vigili

Maria Sirica, moglie di Davide Fabbri, nel punto in cui era stato affisso lo striscione contro Minniti poi rimosso dai vigili

Budrio (Bologna), 4 giugno 2017 - La vedova del barista della Riccardina di Budrio, ucciso dal killer Norbert Feher, dice ‘no’ al sindaco Giulio Pierini per l’utilizzo sul balcone del municipio dello striscione ‘Giustizia per Davide Fabbri’. È successo ieri pomeriggio, quando il primo cittadino è andato nel locale per chiarire l’episodio dell’altro giorno, quando un altro striscione, che chiedeva le dimissioni del ministro Minniti, era stato tolto dai vigili perché appeso a un guard rail.

La vedova Maria Sirica dà la sua versione dei fatti: "Ho detto al sindaco che lo striscione non era mio, ma dei miei vicini – spiega –. Avrebbe dovuto chiederlo a loro che, però, in questo momento sono in ferie. Non mi sembrava giusto spostarlo, tutto qui. Del resto, ci siamo anche chiariti sullo striscione contro il ministro Minniti tolto dalla polizia municipale. Ho detto a Pierini che trovarmi i vigili con i lampeggianti sotto casa, a due mesi dall’assassinio, mi è sembrato un brutto gesto. Potevano darmi il telo e l’avremmo spostato senza problemi. Abitiamo in un piccolo paese dove si conoscono tutti. Per questo il gesto di togliere lo striscione mi è sembrato esagerato".

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"Per quanto riguarda lo striscione contro Minniti – dice invece Pierini –, ho sottolineato che il problema non era il messaggio, ma il luogo (il guardrail; ndr) dove era stato affisso. Avrebbe potuto creare problemi alla viabilità. Infatti l’altro telo con lo stesso messaggio non è stato rimosso. Per il resto, mi sono reso disponibile a installare sul mio balcone lo striscione ‘Giustizia per Davide Fabbri’, messaggio che già si trova sulle vetrine dei negozi del paese. La vedova mi ha detto che era d’accordo, ma avrebbe dovuto chiedere il permesso ai vicini di casa. Peccato che fossero in ferie". Per Pierini non c’è dunque alcun problema: "Realizzerò io stesso uno striscione con lo stesso messaggio ‘Giustizia per Davide’ e l’affiggerò fuori dal municipio. Vorrei sottolineare che siamo assolutamente dalla parte della famiglia Fabbri: sono sempre stato presente e praticamente ogni giorno faccio tappa al bar".

Intanto, l’associazione degli amici di Davide Fabbri si incontrerà giovedì per parlare di ronde anticriminalità in paese e per un’iniziativa a dir poco originale: "L’11 giugno, giorno delle elezioni comunali, tutti gli aderenti all’associazione – spiega il presidente Augusto Morena – annulleranno le schede, scrivendo ‘Davide Fabbri’. Voteremo il nostro amico per dare un segnale".

Un'altra immagine di Igor, stavolta dal suo profilo Instagram

Le ricerche intanto del killer Norbert Feher, alias Igor il ‘russo’, accusato di tre omicidi, nel frattempo continuano: i carabinieri stanno setacciando soprattutto la zona tra Consandolo e Portomaggiore. Fatto curioso, però, le uniche segnalazioni da parte degli abitanti provengono non da lì, ma da Armarolo, tra Budrio e Minerbio. Sono già sette gli agricoltori che hanno chiamato sostenendo di aver visto il killer. Una specie di psicosi: ogni avvistamento è infatti risultato infondato.

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