REDAZIONE BOLOGNA

Caduti di Marzabotto, la censura a Salvini

Matteo Salvini criticato per l'uso del termine "zecche rosse" dal comitato di Marzabotto. Sindaci di Milano e Lepore commentano gli eventi di sabato.

Caduti di Marzabotto, la censura a Salvini

Matteo Salvini criticato per l'uso del termine "zecche rosse" dal comitato di Marzabotto. Sindaci di Milano e Lepore commentano gli eventi di sabato.

Matteo Salvini ‘censurato’ dal comitato per le onoranze ai caduti di Marzabotto per il termine "zecche rosse" riferito ai collettivi di sinistra. A provocare la reazione del presidente Valter Cardi (foto) e del direttivo del comitato, il commento del vicepremier dopo gli scontri di sabato. Gli esponenti del comitato gli hanno dunque inviato una lettera, definendosi "sinceramente allarmati per questa sua veramente sventurata uscita pubblica". Ancora: "Per chi ha responsabilità politiche e di governo, pensare bene al contesto civile ed etico nel quale cade il proprio dire dovrebbe essere un obbligo quotidiano. Invitiamo pertanto lei, signor ministro, a riconsiderare le parole pronunciate e i parlamentari ed esponenti delle forze politiche a condannarle con fermezza. Quel termine brutale ci ha fatto riportare alla memoria il termine ‘linke bazillen’ (bacilli di sinistra) di Albert Meier, criminale di guerra, autore principale del massacro dell’oratorio di Cerpiano, uno degli episodi più cruenti della Strage di Monte Sole-Marzabotto, dove furono massacrati principalmente bambini. È probabile che lei non abbia considerato questo precedente quando ha usato quell’espressione, ma non sarebbe meno grave".

Sui fatti di sabato scorso è intervenuto anche il sindaco di Milano Giuseppe Sala: "La decisione la prende la Prefettura, è difficile vietare cortei. Il punto è come si svolgono e dove. È un tema che le città hanno. È importante prevenire e collaborare con la Prefettura". E riferito al sindaco Lepore: "Chi fa politica è divisivo. Per cui è chiaro che deve esprimere le sue opinioni, dopodiché in questo momento storico bisogna essere cauti".