Calciatore picchiato fuori dalla disco a Bologna: oltre 11 anni ai quattro aggressori

La giovane promessa della primavera riportò 40 giorni di prognosi con mandibola e denti rotti La stangata dal gup con l’accusa di lesioni gravi aggravata dalla crudeltà. Il racconto: "Mi attesero fuori"

Il questore, dopo l’aggressione, fece chiudere il locale per 12 giorni

Il questore, dopo l’aggressione, fece chiudere il locale per 12 giorni

Bologna, 15 settembre 2022 - Tre anni e mezzo per il primo, 2 anni e 8 mesi per i tre complici. Eccola la stangata per l’aggressione, "aggravata dalla crudeltà", fuori dalla discoteca Numa dell’anno scorso dove a rimetterci mandibola e denti, e una delicata operazione in Maxillofacciale, è stata una giovane promessa del Bologna, con una prognosi di 40 giorni e una lesione permanente.

Ieri la resa dei conti (in abbreviato) davanti al gup Claudio Paris, che ha accolto le richieste del pm Nicola Scalabrini. I quattro gli imputati (difesi dagli avvocati Stanzani, Mariuz, Gatta e Bassano), che vanno dai 20 ai 23 anni e dalla scorsa estate sono ai domiciliari, dovevano rispondere di lesioni gravi in concorso con le aggravanti della crudeltà e dei futili motivi, con una causa civile ancora da incardinare.

Tutto avvenne la notte dell’11 settembre 2021 quando il calciatore, dopo aver giocato la partita in casa con il Cagliari, con compagni di squadra, fidanzate e amici, aveva preso un tavolo al Numa. Mentre la serata era nel vivo, dalla balconata che sovrasta la zona dei tavoli e la pista della discoteca sono iniziati a piovere cubetti di ghiaccio sui giocatori. A lanciarli, per ‘dispetto’, un gruppo di giovani magrebini che già avevano avuto degli screzi nel corso della serata con altri ragazzi.

La situazione si è fatta tesa quando il giovane e i suoi amici hanno detto agli altri di darsi una calmata e smetterla. Sono volati insulti e spintoni. E così il diciannovenne ha allertato la sicurezza che ha subito fatto allontanare i molesti. Un gesto che ha provocato la durissima reazione della banda. "Hanno aspettato che uscissi – disse lui al Carlino – e mi hanno inseguito. Mi dicevano ‘se vuoi giocare ancora devi correre più veloce". Il branco lo ha accerchiato, il diciannovenne ha tentato di difendersi, ma è stato inutile. Tutti – cinque indagati inizialmente – verranno individuati poco dopo dalla Mobile. "Faremo appello", hanno annunciato gli avvocati.

n.b.

 

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