
Operai in azione anche ieri poco dopo l’ora di pranzo tra i cantieri del tram
Alle 14 il termometro segna 38 gradi. Tra i saloni di Palazzo d’Accursio, il Comune e la Regione hanno convocato Cmb, l’azienda che in appalto sta realizzando i lavori del tram, e i sindacati, dalla Fillea Cgil alla Feneal Uil, fino alla Filca Cisl (che però non ha partecipato) per sbrogliare la convivenza tra caldo estremo e cantieri. Fuori dal Comune, a pochi chilometri di distanza, gli operai continuano a lavorare sotto al sole cocente, nonostante l’ordinanza emanata dalla regione che impone lo stop nelle ore più torride. Un tema che ha fatto discutere negli ultimi giorni, tra indicazioni non rispettate e situazioni promiscue, tanto che l’amministrazione ha deciso di convocare i sindacati per porre un rimedio.
Il protocollo partirà la prossima settimana e vuole spazzare via ogni dubbio: stop ai cantieri del tram dalle 12.30 alle 16 anche nelle giornate senza bollino rosso (quindi da 35 gradi in su). E ancora: pause di 15 minuti ogni ora a partire già dalle 10, oltre a "tutte le altre soste di cui qualunque dipendente ritenesse di aver bisogno". Poi zone ombreggiate e spostamento dei lavori più a rischio, come impermeabilizzazioni o pavimentazioni stradali, nella notte.
La ratio è quella di dare vita a un modello che parta dai cantieri del tram, "i più grossi, impattanti e rilevanti" (con 869 operai lungo 20 chilometri), e si estenda anche alle altre situazioni. Per non creare un precedente, insomma. Il primo a essere soddisfatto è Giovanni Paglia, assessore al Lavoro in viale Aldo Moro, che aveva già firmato il provvedimento regionale: "L’ordinanza fissa principi e indicazioni fondamentali. Il punto è capire quali siano le condizioni migliori per garantire il più possibile l’equilibrio tra esigenze produttive e massima tutela dei lavoratori. Così ci diamo delle regole, anche se in assoluto la cosa migliore sarebbe agire sito per sito, territorio per territorio, come auspica anche il protocollo nazionale che mira ad avere una strumentazione precisa".
A chi chiede, insomma, se non bastasse già l’ordinanza regionale, l’assessore replica: "Siamo in un territorio inesplorato: non abbiamo procedure consolidate, perché parliamo di fenomeni in continua evoluzione e non siamo abituati al caldo estremo. Credo sia molto importante che questa intesa avvenga a Bologna perché è sicuramente il primo accordo di sito in questi termini di grandezza".
Soddisfatte anche le sigle presenti. Per Giuseppe Ledda, segretario regionale Fillea Cgil, "il dialogo ha portato risultati importanti per migliorar l’ordinanza regionale". "Intanto leviamo quei lavoratori da sotto il sole – aggiunge Riccardo Galasso, segretario regionale Feneal Uil – e forniamo un esempio anche a tutte le altre imprese".
Di diverso avviso Nando Paragliola, segretario provinciale Filca Cisl, che motiva la scelta di non prendere parte al tavolo per una convocazione "mai arrivata" (ma il Comune smentisce): "Chiediamo rispetto per l’organizzazione che rappresentiamo: non siamo meno a nessuno. Mentre si faceva questa pseudo riorganizzazione dei lavori del tram, i nostri operatori hanno girato per la città e visto persone al lavoro nelle ore interdette dall’ordinanza regionale. Abbiamo anche attivato un numero WhatsApp, dove sono arrivate diverse lamentele, che parlando anche di cantieri attivi la domenica. Chiediamo di avviare verifiche puntuali: ogni impresa deve rispettare le regole, senza scorciatoie né pressioni".