Calenda, stoccata ai dem "Sbagliato riaprire al M5s"

Il leader di Azione critica anche la Meloni: "Non sa cosa sia la democrazia". In platea anche Richetti, accusato di molestie. "È la macchina del fango"

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"Enrico Letta sta facendo la campagna elettorale dei 5 Stelle. Allora era meglio farci l’alleanza visto che dice le stesse cose...". Inizia pungendo il Pd Carlo Calenda, leader di Azione e del Terzo Polo, ieri all’Opificio Golinelli per lanciare i candidati bolognesi e dell’Emilia-Romagna. E ammette, guardando ai dem, di preferire Stefano Bonaccini all’attuale segretario: "È più concreto". Ma non risparmia critiche pure al governatore dell’Emilia-Romagna: "Aprire al Movimento 5 Stelle è un’idiozia, visto che il problema poi è governare. E con il M5s non si può fare...", dice riferendosi alle parole di Bonaccini venerdì alla Festa dell’Unità, ripetute ieri alla festa di The Post internazionale.

A fianco di Matteo Richetti, capolista alla Camera, arrivato con la figlia, apre l’intervento difendendo proprio il presidente di Azione: "Lo abbraccio. Qui siamo di fronte alla macchina del fango. Vi vergognerete", dice rispetto a chi per "fini elettorali" ha strumentalizzato la vicenda delle presunte molestie sessuali a una donna, figlia di un’inchiesta giornalistica di Fanpage. Di fronte a 300 persone e i candidati di Bologna e dell’Emilia-Romagna, dal segretario di Azione Marco Lombardo a Naike Gruppioni e Giampiero Veronesi di Iv e Lisa Noja, attacca Giorgia Meloni – che "non sa che cosa sia democrazia, manda in giro Guido Crosetto perché non ha classe dirigente" – e soprattutto Letta "che non ci dice con chi vuole governare". Un tema, questo, "su cui deve rispondere. E, invece, che cosa fa? Dice che non farà un esecutivo con Bonelli e Fratoianni e non parla dei 5 Stelle perché in campagna elettorale lo sta attaccando", la stoccata del leader del Terzo Polo. Che nell’invocare un governo di unità nazionale, si dice favorevole a una larga coalizione con Pd, Lega desalvinizzata ("Zaia è meglio di Salvini") e un grande partito liberale "che siamo noi".

Per il resto, in linea con Bonaccini, allontana il "pericolo di fascismo". Con la destra non è questo il problema, ma "bisogna solo evitare di votarla perché fra 4 mesi si sfracellerà".

Non mancano riferimenti al programma del Terzo Polo, dall’energia all’industria 4.0, ma Calenda cita anche Pericle e la politica con pensieri e valori alti: "Non dobbiamo solo fornire la tecnica per costruire i rigassificatori, ma anche un pensiero alto fatto di doveri, etica e doveri". L’appello al voto è in romanesco, ’daje sempre forte’, mentre tocca a Lombardo, ex assessore dem, oggi sfidante di Pier Ferdinando Casini e Vittorio Sgarbi al Senato, perorare la causa dei "nostri candidati a chilometro zero", chiamando tutti alle urne "qualunque sia la scelta che andrete a fare".

Interviene anche Richetti che, dal palco, "respinge le accuse, si dice vittima di stalking e annuncia una querela nei confronti del giornale online". Secondo

il presidente di Azione, anche i messaggi che gli sono stati attribuiti, oltre all’intera vicenda, sono falsi. Poco dopo, però, torna sulla campagna elettorale. Tant’è che – scherzando – avverte la platea: "Se c’è un imolese in sala che vota Angelo Bonelli e poi restiamo al freddo lo vengo a prendere...". Il riferimento è alla contrarietà del leader dei Verdi sui rigassificatori.

Rosalba Carbutti

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