Un ponte a Carnevale, una chiusura posticipata e un’apertura anticipata delle scuole, e una riforma del calendario scolastico sulla base delle necessità dei vari attori che compongono un istituto. Questo è in sintesi il contenuto della mini-riforma del calendario scolastico firmata da 22 soggetti collettivi e presentata alla Regione. "Ben 14 settimane di stop tra un anno scolastico e l’altro comportano per i ragazzi un lungo periodo lontano dai banchi. Molti al rientro fanno molta fatica a stare al passo", afferma Vera Martinelli, di Cinnica, una delle associazioni firmatarie. Serve un’agenda, quindi, "che garantisca ai nostri ragazzi, durante l’anno, anche un respiro dalle attività", continua Martinelli. In tal senso, è stata lanciata una raccolta firme: "Puntiamo alle 1.000 firme entro domani", ricorda Martinelli. E visto che siamo in periodo di elezioni regionali, secondo Martinelli e Cristiana Costantini, docente scuola primaria Longhena, "questo è il momento giusto per cambiare le cose".
Nella proposta i giorni scolastici "rimarrebbero 200, chiediamo solo di rimodulargli meglio", dice Costantini. Un "piccolo sforzo per rendere la scuola un ambiente più sereno" sostiene Cristian Tracà, insegnante delle superiori. In prima fila all’interno delle serre dei Giardini Margherita, dove si è tenuta la presentazione del protocollo, ci sono anche rappresentanti delle istituzioni, in particolare di Coalizione civica e del Pd cittadino. Tra questi, l’assessore delegato alla Scuola, Daniele Ara, che risponde alle sigle sindacali che chiedevano un rinvio a ottobre dell’inizio dell’anno scolastico. "Ragionare seriamente sul tema insieme ai sindacati".
Ara si rivolge poi direttamente alla Regione: "Non si è presa l’impegno in questi anni di ‘sfondare il muro’. Alla nuova giunta chiederemo di riorganizzare la scuola". Al fianco di Ara ci sono anche la segretaria provinciale del Pd, Federica Mazzoni e Coalizione civica. Ma la richiesta di riforma del calendario trova subito lo stop della Cgil. "Siamo in campagna elettorale? Ebbene sì, ma il dibattito sulla scuola e il suo calendario non può essere oggetto di scontro e non si può fare sulla base dei programmi elettorali delle diverse parti politiche in campo", dice in serata Monica Ottaviani, segretaria regionale della Flc-Cgil. Il confronto, secondo il sindacato " va affrontato nei tempi, nei luoghi, nelle sedi competenti e non può essere oggetto di semplificazioni o mistificazioni".
Giovanni Di Caprio