Calvi, un libro per riscoprire il pittore

Nicoletta

Barberini Mengoli

Un artista interessante e la monografia su di lui, appena uscita, lo farà scoprire dal pubblico in maniera completa. ’Jacopo Alessandro Calvi detto il Sordino (1740–1815). Accademico e pittore’, a cura di Irene Graziani (Silvana Editoriale) è il libro che colma quel vuoto di notizie artistiche che l’artista settecentesco meritava, essendo, soprattutto, il principale competitore dei fratelli Ubaldo e Gaetano Gandolfi e di Donato Creti. Allievo di Giampietro Varotti, del quale frequentò i corsi all’Accademia Clementina, e quelli di altre Accademie come le Belle Arti di Venezia, ebbe importanti commissioni di pale di destinazione ecclesiastica. In città i suoi dipinti sono visibili nelle chiese di Santa Maria della Vita, Santa Maria delle Muratelle, Santi Gregorio e Siro, San Petronio e San Giuliano. "L’Autoritratto nella nostra Pinacoteca (1776) – dichiara la Graziani – con attorno gli strumenti del mestiere, la cartella dei disegni, i pennelli, i libri, dà conto del suo temperamento e delle sue raffinate preferenze stilistiche, nonché di una ’sensibilità urbana’, alternativa agli interessi versati sul naturale dei Gandolfi, ma ugualmente aperta a una cultura internazionale. Quando le opportunità artistiche sul finire del ‘700 diminuiranno per tutti i pittori, Calvi supererà le difficoltà intensificando la sua produzione letteraria, in particolare con una monografia critica sul Guercino e uno studio su Francesco Francia". Hanno collaborato alla monografia Igino Conti, che ha pubblicato l’inventario dei beni conservati nello studio del Sordino; Francesca Maria Conti che ha raccolto una serie inedita di disegni di animali di Calvi, e Ilaria Negretti che ha trascritto l’Elogio storico di Jacopo Alessandro Calvi di Ferdinando Belvisi.

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