
L’export verso gli Stati Uniti è cruciale per molte imprese del territorio
"Investire, investire, investire", ripete Valerio Veronesi presidente della Camera di Commercio. Secondo il numero uno bolognese dell’ente che associa le imprese, "è solo così che possiamo rispondere alla nuova politica dei dazi internazionali. Altrimenti rischiamo uno scenario di sabbie mobili troppo pericoloso e duraturo". Il riferimento di Veronesi è alle sanzioni che potrebbe imporre al nostro Paese e all’Unione europea il presidente americano Donald Trump. Veronesi allora fa un elenco di tre punti "per mettere in chiaro le cose". Il primo appunto che Veronesi fa è che "i dazi non porteranno semplicemente a cambiare direzione alla destinazione dei tir in autostrada o degli aerei cargo negli aeroporti, ma sono mirati a fermarli". In secondo luogo, i dazi "sono una lama che affonda in tutto il nostro sistema economico e sociale come lo abbiamo conosciuto fino ai nostri giorni".
Per questo, il terzo tema da affrontare, è che "non sono un problema che può essere lasciato solo sopra alla scrivania degli imprenditori. È indispensabile un rapidissimo sforzo comune da parte di banche e istituzioni italiane ed europee, permettendo alle imprese di investire celermente", sottolinea ancora il numero uno di piazza della Mercanzia, richiamando tutti alla necessità di mettere le imprese nelle condizioni migliori possibili per poter investire, una soluzione ritenuta la strada principale per non subire troppi danni dalla politica economica dei dazi. Un’altra maniera per scongiurare la possibilità che l’aumento delle tariffe dell’import negli Stati Uniti abbia effetti negativi di lunga durata sull’economia regionale è infatti "l’innovazione illimitata". Per questo "è indispensabile rivedere insieme, il più presto possibile, i meccanismi degli investimenti 5.0 per le piccole e medie imprese, ovvero la linfa competitiva che fa sì che oggi gli Usa siano il primo mercato di destinazione del nostro export, determinato per il 99% dalle imprese manifatturiere". Nel dettaglio, a proposito di prodotti delle attività manifatturiere, l’import stimato dagli Usa sul territorio di Bologna per l’anno 2023 è di quasi 250 milioni di euro mentre l’export tocca quota 2 miliardi. Di questa ultima cifra, la fetta più grossa è rappresentata dai macchinari (il cui export raggiunge i 687 milioni di euro) e dai mezzi di trasporto (circa 777 milioni di euro esportati).
Giovanni Di Caprio