FRANCESCO MORONI
Cronaca

Campi nomadi, il rebus bollette Fd’I: "Mezzo milione mai riscosso"

Affondo del partito di Giorgia Meloni, l’ammanco è del periodo 2020-2022. Incassati solo 168 euro. Cavedagna: "Il Comune chiude gli occhi e fa cittadini di serie A e serie B. Si solleciti subito l’Asp"

Campi nomadi, il rebus bollette Fd’I: "Mezzo milione mai riscosso"

di Francesco Moroni

Le utenze per le aree sosta nomadi sono costate 542mila euro in tre anni. Un conto salato da oltre mezzo milione per gli spazi in via Erbosa, Dozza e Persicetana, dove al momento però è stata pagata soltanto una bolletta: 168 euro per le spese relative all’acqua nel febbraio 2020. Fratelli d’Italia non ci sta e alza la voce, puntando il dito contro Asp Città di Bologna - società di Servizi alla persona partecipata dal Comune - e una gestione delle aree che continua a sembrare piuttosto onerosa. "Rispetto alle tante famiglie impegnate a fare sacrifici per affrontare i rincari energetici che pesano sulle tasche di tutti, c’è anche chi non paga – sottolinea il capogruppo in Comune Stefano Cavedagna –. Come altre volte si sta creando una discriminazione con cittadini di serie A e B: invito l’amministrazione a sollecitare immediatamente Asp. Non ne facciamo un discorso di etnia, ma non ci sembra giusto che ai residenti delle stesse zone venga staccata la luce in caso di mancato pagamento delle bollette, che nelle aree nomadi invece non arrivano neanche più".

Le utenze insolute, in effetti, risalgono al periodo che va dal 2020 al giugno dello scorso anno. E, se gli importi riscossi per il 2019 e il 2020 sono pari ad appena 168 euro, per l’arco di tempo che va da marzo 2021 a giugno 2022 non sono ancora state spedite le bollette. C’è di più: secondo una delibera di Giunta, dice Fd’I, "non sono previsti importi di mora, sanzioni o interessi da applicare da parte di Asp in caso di mancato pagamento delle somme richieste" ai nuclei familiari. Non pagando, insomma, non arriva nessuna multa o costo aggiuntivo. "Forse la luce nei parchi cittadini è stata abbassata dal sindaco per pagare le spese d’illuminazione delle aree nomadi", sferza ancora Cavedagna. Le spese per i campi nomadi ammontano a quattro milioni e mezzo di euro dal 2008 allo scorso anno, 420mila soltanto nel 2022. Riguardano per il 57% proprio le utenze, mentre solo per il 36% i progetti educativi e socio-assistenziali e per il 7% la manutenzione e altri costi previsti. "Pochi giorni fa è stato deciso di negare lo ‘stralcio parziale’ automatico delle cartelle esattoriali fino a mille euro – puntualizza Francesco Sassone –. Ancora una volta il Comune si dimostra forte con i deboli e debole con i forti".