GIORGIA DE CUPERTINIS
Cronaca

Canale di Reno allo scoperto. Gruppo di esperti stronca l’opera: "Tra i peggiori progetti della città"

Il Comitato per Bologna storica e artistica mette a confronto il risultato di oggi con i rendering. "Doveva somigliare ai Navigli milanesi, ma l’impatto è diverso". E il web si divide tra favorevoli e contrari

Canale di Reno allo scoperto. Gruppo di esperti stronca l’opera: "Tra i peggiori progetti della città"

Dopo settant’anni il canale di Reno torna a scorrere scoperto in un lungo tratto di centro storico. Ma il progetto – che rientra nell’ambito dei lavori per la realizzazione del tram – non sembra mettere tutti di buonumore.

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Anzi. La cittadinanza si divide tra chi vede un valore aggiunto e chi, al contrario, non nasconde ora le sue forti contrarietà. E le mette nero su bianco. A puntare il dito, questa volta, è il ‘Comitato per Bologna Storica e Artistica’, realtà che – con una lunghissima e nota storia alle spalle – mantiene alta l’attenzione sul territorio e sulla valorizzazione della città: con un duro post sui social, il Comitato ha così riportato il proprio disappunto, sottolineando come "la scopertura del tratto del canale di Reno si collochi in cima alla classifica dei peggiori progetti realizzati a Bologna negli ultimi tempi, sbaragliando tutti i concorrenti". "L’intervento – prosegue il comitato – è caratterizzato da un definitivo e totale squallore: un’enorme colata cementizia che è riuscita a peggiorare anche via Riva Reno, la strada dei palazzoni degli anni Cinquanta e Sessanta".

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Il canale di Reno scoperto divide il popolo del web. C’è chi critica e chi difende l’intervento

Il duro attacco però non finisce qui, e porta sotto la luce dei riflettori anche diversi dubbi, incertezze e speranze ‘sfumate’. "Si tratta infatti di un’opera di pessima fattura e non si comprende cosa ci sia di ‘riqualificato’ in un canale che ricorda i depuratori delle acque industriali – insiste il Comitato –. Superato lo sconcerto iniziale, siamo andati a cercare i soliti rendering diffusi online: il progetto era stato presentato in modo molto diverso, con inserti di mattoni che davano l’impressione di un tentativo di ‘ricucitura’ tra il nuovo e i materiali del canale scomparso. Le immagini che millantavano una somiglianza con i navigli milanesi avevano un impatto estetico molto diverso. Invece, le bellurie ‘acchiappa-like’ dei rendering sono sparite: è rimasto solo un triste invaso di cemento. Abbiamo letto articoli francamente risibili che esaltavano il ‘ritorno del canale in città dopo 70 anni’, ma quelle muraglie di cemento non sono neanche lontanamente il Canale di Reno".

A preoccupare, inoltre, è anche il degrado che potrebbe diffondersi nel corso del tempo: "Ovviamente, tra poco saranno coperte di graffiti e di murales – concludono – completando la rovina di un’area del centro che non meritava un destino così sfortunato". Un post che ha dato vita a un lungo scambio di idee e opinioni anche nella sezione dei commenti, tra chi è d’accordo con la visione del comitato e chi, invece, se ne discosta, sottolineando "che la parte decorativa non è ancora stata fatta. Ne parleremo quando ci sarà la sistemazione definitiva".

Ma il Comitato tiene il punto: "Il recupero di un tratto del canale poteva essere interessante, invece è un fosso di cemento e le eventuali finiture in corso d’opera non lo miglioreranno".