Bologna, cancello chiuso. Bimbi fuori dall'asilo

Lucchetto manomesso: ora di attesa per entrare a nido e materna

Le auto accalcate fuori dal cancello chiuso: ieri il lucchetto risultava manomesso

Le auto accalcate fuori dal cancello chiuso: ieri il lucchetto risultava manomesso

Bologna, 21 marzo 2019 - Un lucchetto manomesso, un parcheggio abusivo e un ritardo di oltre un’ora del Global service lasciano, fino alle 9, 120 piccolini, dai tre mesi ai cinque anni, fuori dal nido Villa Teresa e dalla materna Beltrame, entrambe del Comune e in via Putti 32. E subito l’assessore alla Sicurezza e alla Manutenzione, Alberto Aitini annuncia «l’applicazione di una penale». Mentre l’Ies (Istituzione Educazione Scuola che gestisce nidi e materne comunali) presenterà una denuncia nei confronti del parcheggiatore abusivo.

Ore 7.15. Dade, maestre ed educatrici cercano di infilare la chiave nel lucchetto del cancellone di ingresso. Nulla da fare: è manomesso. Da notare che, posteggiato nel vialetto interno che conduce al nido e alla materna, c’è un macchinone scuro. Si chiama l’Ies per attivare il fabbro del Global. Intanto, arrivano mamme, papà e nonni, molti dei quali in macchina, per lasciare i figli. E piazzale Bacchelli si trasforma in un caos: groviglio di quattro ruote, bambini, genitori furibondi. Passano i minuti, aumentano i bimbi in strada, ma del fabbro neanche l’ombra. Alcune mamme arrivano a contattare, via mail, l’assessore Aitini che, dopo una telefonata al Global, fa arrivare il fabbro. Meno di venti minuti e tutti entrano in classe. «Da contratto – sottolinea Aitini – il Global ha trenta minuti di tempo per intervenire. Ha impiegato quasi un’ora, inaccettabile. Faremo una contestazione e applicheremo la penale».

A rendere ancora più assurda la mattinata, c’è la macchina nel vialetto interno. «Era lì da ieri sera – riferiscono i genitori –. A manomettere il lucchetto potrebbe essere stato chi ha posteggiato lì dentro, volendo riprendere l’auto». E sulle vetture parcheggiate in modo abusivo in quel tratto di vialetto, si sprecano i racconti. Il nodo è che quei metri, spiega Aitini, «sono classificati come privati». Il che permette la chiusura con il cancellone e, per contro, l’impossibilità di intervento dei vigili in quel nastro di asfalto. Ancorché di proprietà del Comune. Il problema è stra-noto: chi va al Rizzoli o a bere un caffè, parcheggia lì dentro. «Abbiamo riunito il tavolo tecnico perché una soluzione va trovata», precisa Aitini. Scartata l’ipotesi di automatizzarlo (il cancello è molto pesante) e di una sbarra (già montata poi manomessa), i tecnici ipotizzano una sostituzione della struttura con una più ‘moderna’; una modifica della classificazione della strada da privata a pubblica così da permettere ai berretti bianchi di intervenire, oppure un presidio con assistenti civici. «Da mesi dade, insegnanti e genitori segnalano il problema dei parcheggi nella stradina», aggiunge anche Elena Foresti dei Cinque Stelle.

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