AMALIA APICELLA
Cronaca

Candiano, riflessioni di luce a casa Morandi

‘Solo luce del sole? / Just Sunlight?’. Una domanda che è anche il titolo della mostra di Angelo Candiano, curata...

Una delle opere di Candiano

Una delle opere di Candiano

‘Solo luce del sole? / Just Sunlight?’. Una domanda che è anche il titolo della mostra di Angelo Candiano, curata da Lorenzo Balbi, da domani a Casa Morandi. Inizialmente doveva chiamarsi Quella, non penso sia solo luce del sole, che è anche la risposta del fotografo intorno al grande dibattito metafisico. "Potrebbe esserci altro – spiega Candiano –, forse una presenza mistica". Il suo è un lavoro che va avanti da trent’anni, "sulla luce" e "con la luce", non solo come elemento fisico e scientifico, ma come processo concettuale: una riflessione sul tempo e sulla memoria della materia. Il dialogo con Morandi inizia quando Candiano è studente. "Osservavo le sue nature morte – spiega l’artista –. Trovavo misteriosissima la collocazione degli oggetti, così vicini tra di loro, che non permettevano il passaggio della luce". Lui, però, si concentra sulla permanenza di quest’ultima negli oggetti "lasciati su un piano e dimenticati per secoli". Le opere diventano una sorta di archivio del tempo: "La luce ossida con l’aiuto della polvere e lascia traccia dell’oggetto fermo sul piano", sottolinea il fotografo. Per questo la lunga esposizione al fascio luminoso, che caratterizza i suoi lavori, non si limita a fissare un momento ma intrappola il tempo stesso, rendendo visibile il suo scorrere. In questo senso, la luce diventa testimone di una durata, esattamente come nei dipinti del maestro di Grizzana.

"Morandi era un artista attento agli sviluppi della luce e all’inserimento dell’elemento luminoso nelle opere – spiega Balbi – tanto da creare alcuni ausili: usava il telaio come filtro sull’unica finestra del suo studio". I 14 lavori – che intrecciano fotografia, scultura e video –, hanno il loro "capostipite in Situazione – aggiunge Candiano –, un’opera del 1991 in carta fotografica per la cui realizzazione ho osservato le nature morte di Morandi".

Amalia Apicella