Candidati rettore Unibo 2021, Sobrero in campo: "Guardare oltre il Covid"

Ordinario di Gestione dell’innovazione, si candida al rettorato. Fra le priorità, "fare ripartire la ricerca e valorizzare il personale"

Maurizio Sobrero è ordinario di Gestione dell’Innovazione

Maurizio Sobrero è ordinario di Gestione dell’Innovazione

Bologna, 19 febbraio 2021 - La corsa al rettorato si arricchisce di un nuovo concorrente. Il professor Maurizio Sobrero – il cui nome circolava già da tempo – ha sciolto le riserve. E ha ufficializzato ieri, con una lettera ai colleghi, la candidatura a rettore dell’Alma Mater. Ordinario di Gestione dell’Innovazione nel dipartimento di Scienze aziendali-Disa, Sobrero ritenta la scalata al rettorato non riuscita sei anni fa. quando la spuntò Francesco Ubertini. Al momento, in campo ci sono già Giuliana Benvenuti (Lettere), Pier Paolo Gatta (Veterinaria) e Giusella Finocchiaro (Giurisprudenza). Professor Sobrero, la sua candidatura era data per certa da tempo. "Ho preferito decidere dopo un lungo periodo di ascolto e di attenta riflessione". Cosa l’ha spinta a correre? "Voglio mettere le mie capacità al servizio dell’Ateneo. Conosco bene la nostra Università, ho esperienza di relazioni istituzionali e di progetti internazionali di ampio respiro". Una delle priorità, se sarà eletto? "Interventi sul fronte interno, per migliorare la nostra vita lavorativa, resa difficile da molti vincoli burocratici. Lo chiedono i docenti, ma anche il personale tecnico-amministrativo, che andrà maggiormente valorizzato". Che contributo potrà dare l’Università alla ripartenza? "Un contributo fondamentale. Siamo una grande istituzione pubblica di ricerca: abbiamo l’obbligo di fare la nostra parte per trainare il Paese". A proposito di ricerca, la pandemia ha avuto un impatto pesante. Come recuperare? "Le restrizioni sulla nostra attività di ricerca, con strutture fortemente limitate nell’operatività, inevitabili ritardi nei progetti, hanno fatto perdere un tempo cruciale nella costruzione delle carriere di tanti giovani. Dobbiamo sostenere la ricerca di base in tutte le nostre discipline, per tornare a competere alla pari con i più grandi centri di ricerca nel mondo. E favorire ricadute concrete per il nostro tessuto industriale", Per farlo, servono risorse. Pensa al Recovery Fund? "Si tratta di una grande opportunità che, se affrontata con visione e responsabilità, porterà a ricadute uniche e irripetibili. Ci consentirà anche, per esempio, di risolvere problemi infrastrutturali ancora rilevanti: dalla scarsità di aule e luoghi di studio, alla realizzazioni di infrastrutture di ricerca e tecnologiche". I riflettori sono spesso puntati sulla zona universitaria. Che progetti ha? "I luoghi storici dell’Ateneo vanno valorizzati nelle loro bellezze, dai musei alle aule studio, alle biblioteche agli edifici di interesse artistico, perché non si svuotino di studenti, divenendo luogo di degrado". Chiunque vinca, si troverà a fare ancora i conti con la pandemia. "Non c’è dubbio. Ma sarà decisivo, al di là del contingente, ritagliare spazi per pensare a idee e progetti per quando l’emergenza sarà finita. Se no saremo in ritardo per la ripartenza, e finiremo in un’altra emergenza".

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