Monteveglio, minacce alla padroncina di Olaf. "Cane zitto o lo ammazziamo"

Biglietto anonimo nella posta e polpette di chiodi, terrorizzata 17enne

Il cane Olaf

Il cane Olaf

Monteveglio (Bologna), 3 giugno 2018 - «Il tuo cane abbaia troppo. Provvedi o lo ammazziamo». Poche parole, ma chiarissime, quelle scritte su un biglietto attaccato sulla buchetta della posta davanti alla casa di una diciassettenne di Monteveglio che pochi mesi fa ha adottato un meticcio di piccola taglia, di nome Olaf, proveniente dal canile comunale. L’avvertimento è stato recapitato due giorni fa di notte. Una minaccia che la giovanissima studentessa di Valsamoggia, che già in passato aveva segnalato l’uso di polpette avvelenate negli spazi verdi del suo paese, ha preso estremamente sul serio.

«Il mio è un cane di piccola taglia, abituato per lo più a stare in casa, ma come ogni cane ha bisogno di sfogarsi e farsi le sue orette di corsa in giardino, essendo anche molto giovane ed energico – si è sfogata la ragazza con un post su Facebook –. È abituato ad utilizzare lo spazio di sgambamento, ma ultimamente a causa dei miei impegni (sono sotto esami, capitemi) sono costretta a lasciarlo giocare nel mio giardino», ha scritto la ragazza che vive in una villetta con un ampio giardino intorno. Uno spazio ideale per un cane che però, per sua stessa ammissione «al minimo rumore, passaggio di macchina o di persona, si spaventa e abbaia, e io più che provare a zittirlo o a calmarlo non posso fare».

Insomma quello che si potrebbe definire un cane ‘molesto’, ma né pericoloso e certamente non tale da spiegare la gravità della minaccia. La 17enne osserva poi che «...chiunque abbia scritto e lasciato nella mia buchetta una cosa del genere deve vergognarsi oltre che sapere che davanti a casa mia ci sono telecamere». E se l’impianto di videosorveglianza avesse fatto il suo dovere allora dovrebbero essere registrate anche le immagini dell’autore del lancio di un secondo messaggio di minacce col contorno di polpette con chiodi che venerdì sarebbero stati buttati all’interno del suo giardino. Un’escalation della quale stavolta la ragazza non ha fornito immagini o documentazione. Promettendo però di segnalare il fatto ai carabinieri.

A ora non esistono riscontri di quanto la padroncina del cagnolino ha raccontato via Facebook dove si sono moltiplicati commenti scandalizzati e manifestazioni di solidarietà verso la ragazza che conclude sconsolata: «Non posso più lasciare il mio cagnolino in libertà perché devo temere che me lo uccidano? Ma dove vivo?»

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