Cannabis terapeutica, 300 in cura a Bologna

Udienza conoscitiva in Comune richiesta da Angiuli (Pd) e Cavedagna (FdI). Di Benedetto (Lega): "Alla sinistra interessa solo liberalizzare le droghe"

Cannabis terapeutica, in 300 in cura a Bologna

Cannabis terapeutica, in 300 in cura a Bologna

Sono almeno 300, a Bologna, i pazienti – con piano terapeutico – in cura con cannabis medicinale negli ultimi 12 mesi. Il dato non comprende chi non risiede o non è domiciliato in città e chi è seguito fuori regione. L’83% dei pazienti utilizza la cannabis terapeutica per il dolore neuropatico, il 17% per dolore legato alla sclerosi multipla. Denis Savini – dirigente della farmacia territoriale dell’Ausl – fornisce i dati nel corso di una udienza conoscitiva in Comune chiesta da Isabella Angiuli (Pd) e Stefano Cavedagna (Fdi).

A Bologna il consumo annuo di cannabis terapeutica è di 20 grammi per mille abitanti, in linea con la media nazionale. Per l’80% è prodotto in Olanda; un 10% è canadese e un 10% di italiano (prodotto nell’unico stabilimento di Firenze). "Dipendiamo dall’import – commenta Savini –. Ben vengano quindi nuovi stabilimenti di produzione, che garantiscano quantità e qualità" del prodotto.

A livello nazionale sono 1.200 i chili di cannabis terapeutica utilizzati in media all’anno. Ma il fabbisogno reale è più alto. E la difficoltà di reperire i farmaci viene ribadita anche da Elisabetta Biavati (Associazione dei pazienti in cura con la cannabis). "Ci portiamo addosso anche uno stigma per cui alcuni medici fanno addirittura obiezione di coscienza".

Ad oggi, però, gli studi sull’efficacia della cannabis terapeutica danno risultati "incerti", spiega Danila Valenti, responsabile Rete cure palliative dell’Ausl. Su alcune malattie (sindrome di Tourette) i risultati sono "positivi"; ma nel 40% dei casi ci sono effetti avversi. Anche per la sclerosi multipla i risultati sono incerti, e per i malati oncologici non ci sono evidenze sufficienti. Per l’epilessia nei bambini, invece, aiuta a ridurre e controllare le crisi. "Servono altri studi – spiega Valenti – perché al momento l’utilità di questi prodotto è ancora da dimostrare".

Giuditta Pini, deputata Pd, invita Regione e Comune a fare "pressione sul ministero della Salute perché apra la produzione di cannabis terapeutica ai privati". Firenze "non può produrre quantitativi industriali, e la qualità del prodotto è inadatta, superata dal mercato privato da anni". Per l’ex deputato Carlo Giovanardi "è giustissimo avere la cannabis per curarsi, ma la battaglia per la cannabis terapeutica è molto indebolita da chi vuole la cannabis ricreativa, che comporta problemi giganteschi di sicurezza pubblica".

La Pini: "Mischiare la legalizzazione della cannabis con il utilizzo medico aiuta solo chi vuole bloccare entrambe le cose". Dice sì alla cannabis terapeutica il leghista Matteo Di Benedetto. Invita a non mischiare le carte, "ma Bologna questo dibattito è iniziato dal libro presentato da Mattia Santori ‘Mamma mi faccio le canne’. È la maggioranza che ha parlato solo di liberalizzazione delle droghe". Risponde Santori: "Con questo percorso abbiamo fatto una grande operazione di consapevolezza".

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