Cantiere Via de’ Carbonesi a Bologna, la ’minaccia’ dei monopattini

I mezzi sfrecciano nella strada ridotta dal cantiere ostacolando anziani e disabili. La denuncia: "Un pericolo per i cittadini più fragili"

Bologna, 27 luglio 2022 - Lungo via de’ Carbonesi i nodi della mobilità sembrano diventare, ogni giorno, sempre più fitti. E sciogliere questi intrecci appare quasi un’utopia.

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Monopattini lungo il passaggio a lato del cantiere
Monopattini lungo il passaggio a lato del cantiere

A cominciare dalla quotidianità, ormai compromessa, di anziani e disabili costretti ora a trovare valide alternative per attraversare la via, o meglio, per raggiungerla dalle zone adiacenti e viceversa. Dal 6 giugno – data d’inizio cantiere –, infatti, nessun autobus può ora transitare lungo la via, né continuare così a essere quella ’scialuppa di salvataggio’ che consentiva, a chi ne avesse difficoltà, di muoversi con minor sforzo nei dintorni della storica via. Parte proprio da questo allarme l’appello social (precisamente sul gruppo ’Sei di Costa Saragozza’) di un cittadino bolognese che, nero su bianco, sottolinea le criticità dei più deboli, ormai sotto gli occhi di tutti. L’idea? Reintegrare almeno un bus navetta che passi in via Collegio di Spagna, nella direzione che va fuori Porta Saragozza. E aiutare, così, chi nel trasporto pubblico vede la sua unica chance.

Non solo. Come sottolinea Claudio Ceccanti, proprietario dell’omonimo negozio di scarpe in via de’ Carbonesi, ad aggiungersi ora è un nuovo ostacolo. "Oltre al tracollo verticale della clientela, si è creata nelle ultime settimane un’altra situazione da tenere sotto controllo. Il passaggio pedonale lungo la via non è compromesso, seppur una persona anziana che desidera venire in centro è ora, chiaramente, limitata per via dei mezzi di trasporto mancanti – sottolinea –. Ciò che spaventa di più, però, è come il portico e il marciapiede che costeggiano la strada, ora soggetta ai lavori, siano adesso presi di mira da biciclette e monopattini, condotti a una velocità eccessivamente elevata per una strada ostacolata e ristretta dal cantiere". Un nuovo pericolo, dunque, per tutti i cittadini, in modo particolare per i più fragili o i portatori di disabilità.

A volte potrebbe non bastare nemmeno "avere i riflessi pronti – continua Ceccanti –. Ci sono ciclisti che pedalano anche lungo il tratto della strada dove lo spazio è minimo, piuttosto che trasportarla a mano. Stessa discorso per i monopattini: persino chi esce dal proprio negozio deve tenere gli occhi aperti, perché ora come ora non c’è più lo spazio adeguato per fare lo ’scatto’ e accorgersi in tempo dell’arrivo di un mezzo". Così, tra la polvere e il rumore, si aggiunge ora un nuovo intralcio da scavalcare, nato da "un’incoscienza senza età" e che merita di essere vinto.

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