
Gli operai dei cantieri del tram in via Indipendenza al lavoro nelle ore più calde a bordo dell’escavatore
Il nostro viaggio nei cantieri, nel primo giorno delle nuove regole, mostra luci e ombre: in alcuni casi gli operai si fermano, in altri continuano a lavorare anche nelle ore ‘vietate’. Come avviene appunto in viale Aldo Moro. Dove il caldo è torrido. Infatti, percorrendo quest’area nelle ore di punta, l’asfalto davanti a sé sembra bagnato. In lontananza emerge una zona costellata di pozzanghere luccicanti e oscillanti. Quando però si arriva al punto prestabilito, si nota che non è acqua, e che questo effetto continua ad allontanarsi. Si tratta di un’illusione ottica naturale, il più classico dei miraggi estivi. Durante le ore da ‘bollino rosso’, le attività ad alta intensità fisica "svolte all’esterno con una prolungata esposizione al calore e che possono provocare seri danni alla salute dagli esiti anche letali, tra le 12.30 e le 16 non possono essere svolte", spiega anche Luca Simonazzi, segretario generale Fillea-Cgil Bologna. D’altro canto, invece, lo stop viene rispettato nei c
a ntieri di via Massarenti, via Lame e via Riva di Reno, a differenza da quanto accade appunto vicino ai palazzi della Regione.Tra coloro che possono continuare a lavorare nella fascia oraria stabilita nell’ordinanza (che prevede peraltro alcune deroghe molto circoscritte) rientrano tutti coloro che operano dentro a mezzi chiusi e climatizzati. All’interno del cantiere di via Indipendenza, infatti, alle 13.15 le operazioni vanno avanti grazie agli escavatori o alle ruspe, mentre altri lavoratori sfruttano la pausa per bere dell’acqua gelida. La stessa cosa accade in via San Donato, dove altri operai si rinfrescano sotto un albero, mangiando un ghiacciolo. Al di là delle fasce di rischio, "nei cantieri del tram sono previste frequenti turnazioni e pause di 15 minuti ogni ora in zone ombrate con distribuzione di acqua", specifica Simonazzi. Intanto, il Comune fa sapere che diverse ditte hanno richiesto la deroga per poter iniziare i lavori alle 6 invece che alle 8, così da evitare l’eccessiva esposizione al calore dei lavoratori.