MONICA RASCHI
Cronaca

Caos donatori di sangue: "Non pagano più i medici"

La denuncia di Avis: "Nuovo decreto, chi fa i prelievi non prende un euro"

Donatori di sangue (immagine generica)

Donatori di sangue (immagine generica)

Bologna, 13 dicembre 2023 – La raccolta di sangue, da parte delle varie associazioni, rischia di bloccarsi e di mettere in serio pericolo l’approvvigionamento di quello che, a tutti gli effetti, è considerato un farmaco salvavita. Il grido d’allarme è lanciato dall’Avis dell’Emilia Romagna, ma anche da FederSpecializzandi, l’associazione nazionale dei Medici in formazione specialistica. Questo in seguito a un decreto interministeriale di Salute, Università e Ricerca ed Economia e Finanze, in vigore dalla fine di novembre che, di fatto, trasforma la prestazione dei medici specializzandi che provvedono al prelievo del sangue da "collaborazione volontaria e occasionale con contratto libero professionale" a "collaborazione volontaria a titolo gratuito ed occasionale". Tradotto: a questi medici non deve essere più corrisposto nessun tipo di compenso e devono fare tutto in modo gratuito rientrando nella fattispecie dei volontari.

"C’è veramente molta preoccupazione per questo decreto che, di fatto, mette in pericolo la raccolta sangue dell’intero Paese, perché di questi medici c’è bisogno – dichiara Maurizio Pirazzoli, presidente Avis dell’Emilia Romagna –. Le istituzioni devono rendersi conto che c’è bisogno di un chiarimento e in fretta. Perché la nostra regione, come del resto Piemonte, Veneto, Calabria e altre, si è data degli strumenti precisi per raggiungere gli obiettivi che ci vengono indicati: c’è una programmazione nazionale di raccolta sangue che tiene conto delle potenzialità delle varie regioni , ma anche delle esigenze in quelle dove la raccolte sangue è carente. Ad esempio in Sardegna la raccolta è scarsa perché la talassemia è endemica – spiega il presidente –. Anche in Sicilia si raccoglie poco sangue e anche l’ospedale Cardarelli di Napoli deve essere sostenuto inviando unità di sangue altrimenti non è autosufficiente. Per fare tutto questo, considerando che il sangue è un farmaco che salva la vita e non è sostituibili con nulla, ci sono delle convenzioni per i medici specializzandi che, nella nostra regione, vengono stipulate con le Università e con i vari policlinici degli Atenei".

Il presidente Pirazzoli fa, comunque, sapere che "al momento tutto va avanti come sempre, perché noi non ci possiamo fermare. Ma questo decreto va assolutamente chiarito. Tanto che non solo noi e altre associazioni abbiamo già scritto ai ministeri, ma ci sono due interrogazioni su questa questione, inoltrate da Pd e Cinque Stelle".

Michele Nicoletti, presidente nazionale FederSpecializzandi fa notare che "tale decreto rischia di mettere in serie difficoltà tutti quei centri che avevano trovato una soluzione alle carenze di personale nei medici specializzandi. Il nodo della questione – ribadisce – è il passaggio da una ’collaborazione volontaria e occasionale con contratto libero professionale’ a ’collaborazione volontaria a titolo gratuito ed occasionale’. Ci piace poi ricordare che l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro e che lo Stato deve promuovere le condizioni che rendano effettivo questo diritto".

I medici specializzandi presenti nei centri Avis della regione sono un centinaio, mentre le donazioni sono quasi 58mila ogni anno.