Un dejavù. Era il 23 maggio del 2013. Una squadra del Reparto mobile, in presidio in piazza Verdi, viene accerchiata e assalita da centinaia di antagonisti. Gli agenti riescono a riparare solo rifugiandosi dietro ai blindati. Undici anni fa come oggi, lo stesso clima di tensione. Le stesse ‘battaglie di piazza’ tese a garantire l’impunità di soggetti pregiudicati. La stessa filosofia della massa che si fa forte per aggredire chi considera ‘nemico’. Ma solo quando è solo. O in netta inferiorità numerica.
Così è accaduto giovedì pomeriggio. Ora dell’aperitivo, 18,45, via Mascarella. Due volanti del commissariato Due Torri San Francesco arrivano nella strada perché, al 113, viene segnalata un’attività di spaccio. I poliziotti individuano due sospettati, due giovani tunisini di 23 e 33 anni. Li inseguono, li fermano. E a quel punto, dai locali della strada, si avvicinano una trentina di persone. Armate di cellulari, accerchiano e iniziano a insultare i poliziotti, cercando di impedire loro di svolgere il controllo. Arrivano altre persone, a vedere cosa succede. Sono una cinquantina, alla fine. Gli agenti tentano comunque di bloccare i due, che intanto fanno resistenza. Uno riescono ad ammanettarlo; l’altro picchia i poliziotti, sferrando calci a destra e sinistra. E coglie un agente in pieno (5 giorni di prognosi).
Le pattuglie chiedono rinforzi: altre volanti arrivano in via Mascarella. E a quel punto la folla di facinorosi, compresa la malaparata, si disperde. Restano i due fermati, che vengono denunciati per resistenza a pubblico ufficiale. E un paio di ragazzi, identificati. Adesso, la polizia è al lavoro per individuare gli altri, anche attraverso l’analisi dei social, dove potrebbero essere stati postati dei video.
A commentare il gravissimo episodio, è Amedeo Landino, segretario del sindacato di polizia Siulp: "Questi eventi sono assolutamente da condannare senza se e senza ma – dice –. I poliziotti stavano semplicemente svolgendo il loro lavoro, impegnati nell’inseguimento di due soggetti sospettati di attività di spaccio. È inaccettabile che mentre i poliziotti cercano di mantenere la sicurezza della comunità, arrestare le attività delinquenziali, si trovino a dover affrontare simili comportamenti che minano l’autorità e la funzione della polizia. È fondamentale che le forze dell’ordine possano operare in un contesto di rispetto e cooperazione e ci impegneremo a garantire che tali episodi non vengano tollerati".