Bologna, la Capannina è salva. Il Tar sospende la demolizione

Il tribunale amministrativo ferma le ruspe fino a novembre 2018

Una serata in Capannina, storico locale sui colli

Una serata in Capannina, storico locale sui colli

Bologna, 3 novembre 2017 - La Capannina è salva. Almeno per il momento. Il Tar ha infatti bloccato la demolizione di una parte consistente del locale che avrebbe dovuto essere eseguita dopo l’ordinanza emessa a luglio dal Comune. Il collegio presieduto dal giudice Giancarlo Mozzarelli (estensore Giuseppe La Greca) ha accolto la domanda di sospensiva presentata dall’avvocato Federico Gualandi per conto di Paolo Pazzaglia, proprietario della Capannina con la società Giulia srl, perciò le ruspe resteranno ferme finché il ricorso non sarà discusso nel merito, nell’udienza già fissata per il 14 novembre 2018.

Per un anno, dunque, nello storico locale sui colli si continuerà a ballare e bere cocktail in tutta tranquillità. Poi si vedrà, ma è ovvio che la decisione presa dai giudici martedì scorso segna un’importante vittoria per Pazzaglia. L’avvocato Gualandi ha colto nel segno sollevando il problema della motivazione con cui il Comune nel 1985 aveva concesso la sanatoria per gli abusi edilizi compiuti nel corso degli anni nella Capannina. Quel condono era stato bocciato nel 1995 dalla Soprintendenza, secondo cui le opere realizzate deturpavano il paesaggio e la sanatoria concessa dal Comune non era adeguatamente motivata. Perciò era arrivata l’ordinanza di demolizione.

Ma l’avvocato Gualandi ha trascinato davanti al tribunale amministrativo il Comune, la Soprintendenza e il Ministero sostendendo che se il condono non era adeguatamente motivato la conclusione non era l’invalidità della sanatoria e la conseguente demolizione, ma l’elaborazione di un nuovo parere, stavolta più articolato, da parte del Comune.

E su questo punto la Corte gli ha dato ragione, giudicando in via cautelare che “si rende necessaria la (parziale) riedizione del potere conseguente al dichiarato difetto di motivazione dell’autorizzazione paesaggistica”. Dunque niente ruspe e ora Palazzo d’Accursio dovrebbe essere chiamato ad esprimersi nuovamente. Poi si vedrà all’udienza del novembre 2018, salvo l’eventuale ricorso al Consiglio di Stato contro la sospensiva. Nel frattempo, però, in Capannina si può continuare a far festa.

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