Bologna, discoteca Capannina. L'ultimo atto

I giudici hanno rigettato la richiesta di sospensiva avanzata dai legali del patron Paolo Pazzaglia. Il Comune può dare corso all'ordinanza di demolizione

Una serata in Capannina, storico locale sui colli

Una serata in Capannina, storico locale sui colli

Bologna, 16 febbraio 2018 - Trafitti aI al cuore, a San Valentino. Per tutti gli innamorati della Capannina, la storica discoteca sui Colli, il colpo di grazia l’hanno scoccato i giudici del Consiglio di Stato, rigettando proprio il 14 febbraio l’ennesima richiesta di sospensiva avanzata dai legali del patron Paolo Pazzaglia.

L’ordinanza di demolizione della parte abusiva del locale continua ad avere effetto, hanno stabilito i giudici, nonostante in autunno la Soprintendente si fosse resa protagonista di un curioso pasticcio: prima aveva concesso l’autorizzazione paesaggistica a Pazzaglia che così avrebbe sanato l’annoso contenzioso, poi pochi giorni dopo l’ha annullata in autotutela. Pazzaglia aveva impugnato al Tar, che gli ha dato torto e ora lo stesso esito in Consiglio di Stato, "anche alla luce delle precedenti decisioni giurisdizionali" riconoscono i consiglieri.

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E adesso? Il Comune è tenuto a dar corso all’ordinanza di demolizione, che comunque ha tempi lunghi e salvo ulteriori impugnazioni al Tar di atti da parte di Pazzaglia. Che, dalla sua, ha però l’arma più dolorosa, quella della causa civile per danni: l’imprenditore aveva già diffidato Palazzo d’Accursio, paventando un danno potenziale di 4,1 milioni di euro.

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