Capitale Fiera, il Parco Nord resta del Comune

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Palazzo D’Accursio perfeziona il conferimento di beni a favore di BolognaFiere nell’aumento di capitale per la società di via Michelino. Ma non cede Parco Nord. L’area, considerata negli atti precedenti un "cespite strategico" per una "ulteriore espansione degli spazi gestiti da BolognaFiere", alla fine non è stata inserita nella delibera approvata ieri dal Consiglio comunale. Nel patrimonio della Fiera vengono dunque ‘riversati’ aree, terreni e immobili per un valore di oltre 28,3 milioni di euro. Si tratta di sette lotti tra cui l’area ex Piazza Grande, l’area ex Cotabo, il Palazzo dei Congressi e il padiglione polivalente. Il centrodestra, contrario all’operazione, non ha partecipato al voto. "Abbiamo dubbi di legittimità su questa delibera", afferma il capogruppo Fd’I, Stefano Cavedagna. E la numero uno della Lega, Francesca Scarano, aggiunge: "Le nostre preoccupazioni hanno una base concreta. Abbiamo tante remore". Secondo Fratelli d’Italia, in particolare, "è politicamente ingiusto, oltre che eticamente sbagliato – attacca Cavedagna – conferire beni pubblici a una società che ha enormi sofferenze e non ha fatto nulla per migliorare la propria governance e attirare risorse". Il consigliere Fdi Felice Caracciolo aggiunge: "I cittadini bolognesi vengono depauperati di un patrimonio a favore di una società che domani non si sa dove andrà a finire. Serve una riconversione industriale o fra due anni saremo da capo".

L’assessore all’Urbanistica Raffaele Laudani replica: "Stiamo parlando del perfezionamento di una delibera già approvata nei mesi scorsi. Questo non è un caso unico, ma una misura adottata anche in altre città a causa degli effetti di pandemia e guerra". Attraverso questi conferimenti, sottolinea Laudani, il peso del Comune nella compagine societaria della Fiera salirà dal 17 al 26%.

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