Capodanno, in Piazza si rivede il Vecchione

Cento anni di tradizione in mostra. Di Gioia: "Torna quello di Parasite che non fu bruciato in pandemia. La serata? Ci stiamo lavorando"

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di Benedetta Cucci

Pista di pattinaggio sul ghiaccio sintetico ma ecosostenibile, il vecchione che compie 100 anni in mostra, il Villaggio di Natale col mercatino solidale natalizio, il 25 dicembre addirittura gli Skiantos in concerto e il giorno dopo i mitici Gang in acustico, dj set e Dancin’ Bo e poi, il 5 gennaio, Matilda De Angelis nella narrazione accompagnata da fotografie La nebbia si fa luce dedicato a Luigi Ghirri. Ma dove siamo, a Bologna? No, in effetti un po’ distanti dal Crescentone, ma non troppo: siamo in Bolognina alla Tettoia Nervi, dove inaugura oggi DiMondi Winter, la collezione autunnoinverno e particolarmente festiva del formato che quest’estate ha avuto così tanto successo sociale. Ma quindi, a Bologna che succede per le feste e soprattutto a Capodanno? Lo racconta Elena Di Gioia, delegata alla cultura del nostro comune.

Di Gioia, riavremo il Vecchione in piazza quest’anno?

"Finalmente prenderà corpo il Vecchione del collettivo Parasite Vecchio come una torre che lo scorso anno non si potè portare in piazza per il contrasto alla pandemia. E’ giusto dargli corpo e riproporlo è un auspicio, perché speriamo di avvicinarci a una nuova normalità. Il Vecchione è posizionato dentro una torre, e più che alle architetture medievali, rimanda alla chiusura in uno status sociale ma anche alla clausura forzata durante la pandemia e alle nostre case trasformate in torri per proteggerci".

Si celebrano anche i cento anni dalla nascita della tradizione del rogo. Nel 1922 ci si trovò per la prima volta in piazza e quest’anno, di nuovo, dopo due anni, ci si ritrova sul Crescentone.

"È proprio così ed è quindi l’occasione perfetta per allestire Vecchi Vecchioni 100, la mostra dei Vecchioni d’artista che lo scorso anno approdò in Comune ma che in questa occasione, in piazza Lucio Dalla, si arricchisce di una ventina di manifesti di vecchioni di cui manca il plastico".

Cosa si vedrà?

"Sei vecchioni a grandezza umana realizzati da Pirro Cuniberti, Jean Michel Folon, Gabriele Lamberti, Emanuele Luzzati, Tullio Pericoli e Emilio Tadini, altri in miniatura dei vecchioni degli Anni Duemila ma anche quelli più recenti, come il gigantesco annaffiatoio bucato del duo TOLET ho il mostro a quattrocchi di Andreco. Infine una ventina di manifesti, tra cui quelli di Sissi, Cuoghi e Corsello, Emanuele Luzzati e Tullio Pericoli. E per la prima volta viene segnato con un qr-code ogni vecchione, proprio per creare una narrazione che proponga un approfondimento sull’artista che l’ha disegnato e sulla scelta di simbolo scelto da bruciare di anno in anno. Inoltre il racconto è anche dedicato a questa ricorrenza dei 100 anni con tutte le cose che sono accadute".

In Piazza tornerà lo spettacolo a contorno del rogo?

"Ci stiamo lavorando, tra una decina di giorni annunceremo il programma deciso".

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