REDAZIONE BOLOGNA

Carabiniere assolto. Era indagato per truffa. Nsc: "Procedimenti infondati e lesivi"

Un sottufficiale dei carabinieri, comandante di una stazione della provincia di Bologna, era stato denunciato da un superiore ed era...

Un sottufficiale dei carabinieri, comandante di una stazione della provincia di Bologna, era stato denunciato da un superiore ed era...

Un sottufficiale dei carabinieri, comandante di una stazione della provincia di Bologna, era stato denunciato da un superiore ed era...

Un sottufficiale dei carabinieri, comandante di una stazione della provincia di Bologna, era stato denunciato da un superiore ed era finito indagato dalla Procura militare di Verona, per truffa militare aggravata. Secondo l’accusa, aveva percepito indennità economiche per prestazioni lavorative non realmente svolte. Ma ha dimostrato che, nelle due occasioni contestate, risalenti a due anni fa, il militare non aveva commesso alcuna truffa. E così la sua posizione, su richiesta della stessa Procura inquirente, è stata archiviata dal giudice delle indagini preliminari.

A segnalare il caso è il Nuovo sindacato carabinieri, con il segretario generale dell’Emilia-Romagna Giovanni Morgese, che ringrazia l’avvocato Emanuela Rijillo del Foro di Ravenna, esperta in diritto militare, che ha difeso il carabiniere, il quale è stato inoltre assolto anche dall’accusa di ingiuria a inferiore. In merito alla contestata truffa, il carabiniere era stato accusato, in una occasione, di essere arrivato al lavoro più tardi rispetto a quanto indicato nel memoriale (con un danno di 26 euro all’amministrazione militare) e nell’altra occasione di essersi allontanato dalla caserma per una decina di minuti nel corso di un’attività lavorativa pomeridiana per recuperare velocemente due bambini dall’uscita di scuola, nelle immediate adiacenze della caserma con un danno, questa volta, di 14,72 euro. Un danno che quindi, secondo l’accusa, ammontava a circa 40 euro.

La tesi difensiva ha dimostrato l’insussistenza delle accuse contestate. Nsc, assicura Morgese, "continuerà a seguire con attenzione anche i profili amministrativi ancora aperti, relativi a provvedimenti disciplinari e di trasferimento già inflitti all’iscritto, che abbiamo sempre ritenuto frettolosi, imprudenti, infondati e altamente lesivi per il lavoratore e i suoi familiari, senza che ve ne fossero reali motivi".