Bologna, 18 maggio 2020 - È stata sorpresa da un agente della polizia penitenziaria mentre, da sotto alla mantellina che indossava, cercava di allungare due smartphone a un detenuto, suo assistito, durante il colloquio nel carcere della Dozza. Così la donna, un avvocato, è finita nei guai. A riportare il fatto è Salvatore Bianco del sindacato Fp Cgil: in una nota si congratula con il personale della polizia penitenziaria che ha sventato lo scambio illegale e «ribadisce come però vadano forniti maggiori strumenti per contrastare efficacemente l’ingresso di oggetti o di altre sostanze non consentite dall’esterno della struttura».
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