Carcere della Dozza, sindacati in allarme: "Alta concentrazione di pazienti psichiatrici"

La lettera inviata al provveditore regionale e alla direttrice dell'Istituto penitenziario: "Potenziali pericoli per la sicurezza"

L'interno di una struttura carceraria

L'interno di una struttura carceraria

Bologna, 25 luglio 2022 - I sindacati della penitenziaria Sappe, Osapp, Uil Pa, Sinappe, Fns Cisl, Fsa Cnpp, Fp Cgil della Dozza lanciano l'allarme, per una situazione divenuta ingestibile alla casa circondariale. Con una lettera congiunta, inviata al provveditore regionale dell'amministrazione penitenziaria e alla direttrice della Rocco D'Amato, in cui  rappresentano "quanto di estremamente grave sta avvenendo in questo, alquanto torrido, periodo estivo - scrivono -, situazione che rischia di creare evidenti potenziali pericoli per la sicurezza interna ed esterna della struttura. Oltre ai numerosissimi eventi critici registrati giornalmente nelle ultime settimane, quali colluttazioni tra detenuti, aggressioni al personale compreso quello sanitario, gesti autolesionistici anche gravi, rinvenimento di telefoni cellulari ed alcoolici, danneggiamenti dei beni dell’Amministrazione ed i continui invii urgenti negli ospedali cittadini, la situazione continua ad essere molto tesa a causa della presenza di diversi soggetti psichiatrici ristretti presso le sezioni comuni".

A questo, si aggiunge la "cronica carenza d'acqua, da più parti dichiarata risolta: è doveroso segnalare invece come  l’acqua realmente distribuita alle Sezioni ad Alta Sicurezza è di quantità pressoché uguale a quella che veniva distribuita precedentemente, tanto che giornalmente il personale deve interrompere la distribuzione dell’acqua in altre sezioni per garantire la fruizione dell’acqua nelle predette sezioni". In questo momento alla Dozza ci sono circa 750 detenuti, tra i quali  diversi  positivi al Covid, oltre a tredici agenti della penitenziaria anche loro contagiati. "Da oltre due mesi - continuano i sindacati - il  piano terra del Reparto Infermeria è  inagibile a causa di lavori di manutenzione, di cui non si conosce il termine, la sezione nuovi giunti (1° C) è già a metà della sua regolare capienza e tra l’altro può ospitare detenuti soltanto per un periodo limitato di giorni, nelle restanti Sezioni dell’Istituto inoltre i posti disponibili risultano contati. E’ chiaro che in tale situazione, un eventuale aumento di casi di contagio da Covid o l’ingresso di un consistente numero di persone detenute, rischia di congestionare una situazione già di forte emergenza". 

Altra criticità è rappresentata da alcune sezioni del Reparto Giudiziario dove, "data l'alta concentrazione di detenuti sottoposti a terapie psichiatriche ed abituali produttori e consumatori di sostanza alcoliche artigianali, ottenute dalla macerazione della frutta, sta continuando a determinare grandi difficoltà per il personale, si può facilmente immaginare il quadro di emergenza generale che sta vivendo l’Istituto in questione anche in considerazione dei gravi eventi critici avvenuti negli ultimi giorni al reparto infermeria e al primo piano giudiziario e fra l’altro anche nelle ore notturne quando il personale è ridotto al minimo", continuano le organizzazioni sindacali, che concludono chiedendo all'Amministrazione di "intervenire in maniera decisa al fine di sanare una situazione assolutamente grave che rischia di diventare sempre più incandescente anche in considerazione dell’ avvenuto ampliamento della socialità serale nella maggior parte delle sezioni fino alle ore 20  per venire incontro alle temperature elevate di quest’estate che stanno ulteriormente appesantendo il lavoro degli operatori di polizia penitenziaria costretti a rimanere oltre l’orario di servizio per garantire livelli minimi di sicurezza ragione per cui si chiede di non intraprendere altre iniziative che aumentino i carichi di lavoro già oltre la soglia della tollerabilità umana. Chiediamo poi che il servizio di psichiatria venga garantito anche nei fine settimana e  l’immediato allontanamento di quei soggetti che creano quasi giornalmente situazioni di emergenza nelle  varie sezioni dell’Istituto, soggetti che in alcuni casi risultano già destinatari di provvedimenti di allontanamento. Considerata la  situazione del Reparto Infermeria, si chiede l’immediato stop agli ingressi di nuovi giunti, almeno fin quando i lavori che interessano il  reparto non saranno terminati e soprattutto non ricevere da altri istituti detenuti che alla Rocco D’Amato hanno provocato già in passato disordini che hanno messo a rischio la sicurezza dell’istituto e conseguentemente allontanati e che continuano a farlo come dimostrano i fatti degli ultimi giorni. Si  rinnova la disponibilità ad un eventuale incontro, teso a definire eventuali utili soluzioni alle problematiche esposte"

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