REDAZIONE BOLOGNA

Card cultura con insulto criptato. Cambiata la password-vergogna

Il codice beffa della card cultura è stato cambiato. Dunque, i dipendenti del Comune di Bologna, per attivare la carta...

A destra la card cultura, salita all’onore delle cronache per la password ’con insulto’ con cui l’attivavano i dipendenti comunali

A destra la card cultura, salita all’onore delle cronache per la password ’con insulto’ con cui l’attivavano i dipendenti comunali

Il codice beffa della card cultura è stato cambiato. Dunque, i dipendenti del Comune di Bologna, per attivare la carta regalata da Palazzo d’Accursio dopo le trattative sull’integrativo aziendale, non dovranno più digitare il codice alfanumerico che nascondeva l’insulto (manco tanto criptato) ’stupido cogl...’. La password aggiornata, come annunciato dalla Fondazione Bologna Welcome che si è presa la responsabilità del pasticcio, è stata così inviata ieri a tutti i dipendenti comunali.

Un codice promozionale che, questa volta, non nasconde nessun messaggio compromettente. Dalla Fondazione Bologna Welcome, intanto, continuano le indagini per individuare il responsabile o i responsabili della password delle polemiche. E, da fonti vicine alla Fondazione, si conferma che oggi dovrebbe esserci un incontro chiarificatore per capire l’accaduto. C’è chi, infatti, ritiene che si sia trattato di un dispetto indirizzato al sindaco Matteo Lepore. Il primo cittadino, infatti, aveva inviato la lettera di ringraziamento ai dipendenti comunali e, allegata alla mail, c’erano proprio le credenziali-beffa. Da qui, il primo cittadino non ha mancato di citare Forrest Gump ’stupido è chi lo stupido fa’, postando la frase sui social.

Da Bologna Welcome, però, da subito si è cercato di evitare complotti. Il presidente, Daniele Ravaglia, giorni fa aveva infatti derubricato l’accaduto "a un incidente di percorso, che non accadrà più". Verrà, infatti, creata una struttura ad hoc proprio per controllare i codici alfanumerici in uscita, così da non incappare in altri spiacevoli ’incidenti’.