Bologna, 10 gennaio 2025 – La Fondazione Bologna Welcome ha terminato l’indagine interna per trovare i responsabili del codice beffa della Card cultura. Dopo alcuni giorni, infatti, "sono state individuate le responsabilità", fa sapere il presidente Daniele Ravaglia. Si tratta di due dipendenti, assunti a tempo indeterminato, ai quali verranno mosse – come previsto dal contratto – le contestazioni del caso. Toccherà poi ai lavoratori rispondere entro 15 giorni dando tutte motivazioni.
Tutto è nato dal bonus inviato dal Comune ai suoi 4mila dipendenti, a seguito della trattativa sul contratto integrativo, perché oltre alla Card cultura che prevede l’ingresso gratuito o ridotto a musei e mostre, è stato allegato un codice alfanumerico per attivarla che nascondeva un insulto (neanche tanto criptato) che riportava l’epiteto ’stupido cogl...’. Ne è nato un caso, denunciato dal sindacato di base Sgb, dopo l’invio della lettera del sindaco Matteo Lepore in cui annunciava la carta in regalo ai suoi dipendenti con allegate le credenziali delle polemiche. A quel punto è stata la Fondazione Bologna Welcome, che gestisce le Card, a prendersi le responsabilità, dando avvio a un’indagine interna. Contestualmente, già dall’altro giorno, il codice delle beffe è stato cambiato in una password anonima, senza alcun ’messaggio cifrato’. Ieri, al termine dell’incontro chiarificatore, sono stati individuati i dipendenti che hanno materialmente lavorato alla password. Ma se non è mancata qualche voce che considerava il codice un dispetto indirizzato al sindaco che, nei giorni scorsi, ha postato su Facebook la citazione di Forrest Gump ’stupido è chi lo stupido fa’, ieri Ravaglia ha dato la versione dei fatti della Fondazione, derubricando il tutto, di fatto, a un incidente di percorso.
"L’istruttoria interna relativa al codice di Card Cultura è stata completata. Non sono stati ravvisati elementi di dolo, ma profili di imperizia. In virtù di questo saranno assunte, da una parte, le misure organizzative utili (al controllo dei codici alfanumerici, ndr) perché simili situazioni non si verifichino più. E dall’altra, secondo regolamento interno le misure nei confronti delle persone che hanno commesso gli errori", spiega il presidente.
In soldoni: non ci sarebbero i termini per un licenziamento dei due lavoratori, ma verrà inviato un richiamo. Obiettivo: evitare altri spiacevoli ’incidenti’.