Carenza dei medici di base Mastacchi: "Bisogna assumere"

Donini: "Regione e Ministero hanno concordato l’aumento di posti disponibili per i corsi di specializzazione"

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La carenza dei medici di base è già emergenza per l’intera sanità territoriale regionale.

A rilanciare l’allarme è il consigliere regionale Marco Mastacchi che ieri ha acceso i riflettori su questo problema direttamene alla giunta e all’assemblea legislativa.

"Una carenza che colpisce anche le grandi città, ma ancora più gravemente i territori più fragili o marginali come la montagna e le campagne dove spesso il medico è uno solo con una popolazione nella quale la percentuale degli anziani cresce esponenzialmente", ha premesso Mastacchi.

Ma tra la popolazione che invecchia ci sono anche gli stessi medici di famiglia, che dunque vanno in pensione. La carenza dei medici di base è relativa all’intero territorio regionale e in alcune zone si sta trasformando in assenza totale di medici a causa di questi pensionamenti con l’invito rivolto agli assistiti a recarsi in un altro comune limitrofo per ottenere assistenza. Una situazione grave nelle aree appenniniche, dove la conformazione del territorio e l’elevata presenza di cittadini in età avanzata, fa si che la carenza dell’assistenza medica di base mette a rischio la salute delle persone proprio nel momento in cui invece l’assistenza territoriale dovrebbe essere rafforzata.

Da qui l’interrogativo di Mastacchi per sapere se la problematica della carenza dei medici di base, che tutti gli schieramenti hanno sollevato in questi due anni, aggravatasi tra la fine dell’anno scorso e l’inizio di questo a causa dell’ultima ondata tutt’ora in corso, trova una risposta immediata da parte della Regione.

Nel rispondere, l’assessore alla Sanità Donini ha assicurato l’impegno della Regione sia a livello locale che nazionale oltre ad evidenziare il fatto che in effetti un esame della curva dell’andamento dei prossimi anni mostra una significativa riduzione dei medici di base fino almeno al 2028. In seguito, il numero dovrebbe risalire fino ai livelli attuali. Le azioni di contrasto messe in campo dalla Regione riguardano l’aumento concordato con il Ministero dei numeri di posti disponibili per i corsi di specializzazione. Per quanto riguarda il disagio che limita il numero di assistiti a 500, è stato firmato recentemente (27 dicembre) un verbale d’intesa con tutte le associazioni sindacali per aumentare fino a 650 il numero degli assistiti per gli incarichi temporanei.

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