Caritas, nuovo centro di ascolto in stazione

Il raddoppio delle famiglie bisognose impone maggior coordinamento tra le sedi diocesane. Taglio del nastro con benedizione di Zuppi

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Benedizione dei nuovi locali, col sottofondo degli avvisi dei treni in partenza e in arrivo, l’altra sera alla stazione Ronzani di Casalecchio, dove il cardinal Matteo Zuppi ha dato il via ufficiale al nuovo centro di ascolto Caritas gestito dalle sei parrocchie della cittadina sul Reno.

Uno spazio che Ferrovie dello Stato ha concesso in comodato d’uso gratuito al Comune, il quale a sua volta, già da diversi anni, lo aveva affidato ai volontari del settore caritativo attivi nella vicina parrocchia di San Giovanni Battista.

Da alcuni mesi, però, nelle tre stanze con vista binario è iniziato un nuovo corso per questo servizio che mette insieme le esperienze delle singole parrocchie con l’intento di accompagnare le persone e le famiglie fragili, ma che risponde anche all’obiettivo di dare attuazione al piano pastorale diocesano, nato per favorire e stimolare le collaborazioni tra le diverse comunità riunite nella stessa zona pastorale.

"Questa inaugurazione è il risultato dell’accompagnamento che portiamo avanti sul territorio con le comunità e con le Caritas parrocchiali", ha ribadito il direttore di Caritas diocesana, don Matteo Prosperini, scandendo i tempi della cerimonia che ha visto la partecipazione del sindaco di Casalecchio, Massimo Bosso, oltre che di assessori e consiglieri di maggioranza e di minoranza.

In prima linea i parroci col decano don Dulio Farini a fianco del vescovo nella benedizione e nel taglio del nastro, seguito con attenzione e partecipazione soprattutto dai volontari delle diverse parrocchie.

Loro, i principali attori che continueranno a svolgere il loro servizio nelle singole comunità di appartenenza, ma con l’aiuto e il coordinamento svolto dal centro di ascolto unico, che rimarrà aperto 2-3 giorni la settimana in un ‘luogo terzo’, nella stazione, luogo di transito e di facile accesso a tutti.

Il raddoppio del numero di famiglie e delle persone che dall’inizio della pandemia hanno bussato alle porte delle Caritas e dell’Emporio solidale, ha messo sotto pressione le singole Caritas, che fanno riferimento ad un numero sempre calante di sacerdoti (con età media crescente). Così quando Zuppi, citando Lucio Battisti, ha paragonato la goccia di bene che l’accoglienza può svolgere nell’oceano del bisogno, il parroco di Cristo Risorto, don Duilio, ha ripreso l’Orietta Berti del ‘fin che la barca va’ alludendo ai suoi prossimi 80 anni. Il sindaco Bosso ha inserito questa collaborazione in una linea di continuità di relazione attiva con il volontariato delle parrocchie e la rete dei servizi.

Quest’anno sono state 183 le famiglie accolte nelle Caritas, per un totale di 662 persone, a caccia di un lavoro, di una residenza, di un aiuto economico e di una voce amica. A loro favore (sono i dati del report elaborato dall’operatrice di Caritas diocesana che da un anno lavora al progetto) sono stati erogati 155 buoni scuola, 3.700 buoni pasto, oltre ad un centinaio di contributi affitti e bollette. Il tutto svolto in rete con gli assistenti sociali del Comune e favorito dall’amalgama tra i volontari tra cui medici, psicologhe, insegnanti e un counselor filosofico. Alcuni sono in pensione ed altri ancora in attività lavorativa, ma uniti dalla disponibilità a mettere il loro tempo a disposizione di chi ha bisogno.

Gabriele Mignardi

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