Carletti in concerto con Yuri Cilloni

Il cofondatore dei Nomadi in un viaggio a base di musica e storia

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Nomadi dentro quando non si chiamavano neppure Nomadi, agli albori delle performance, ciascuno con partner diversi da quelli che avrebbero animato il gruppo, voleva dire esibirsi in ogni posto in cui si poteva farlo. Con spunti fin da allora perfino eleganti dal punto di vista tecnico. Costruzioni sonore che al decollo della band hanno virato verso inedite spettacolarità tecnico vocalistrumentali. Così, poco per volta nacque la leggenda della band emiliana co-fondata da Augusto Daolio e Beppe Carletti. Il tastierista fisarmonicista, ultimo rimasto come elemento stabile che stasera dalle 21.45 si esibisce al Bravo Caffè in coppia con Yuri Cilloni (voce e chitarra, entrambi nella foto sotto). In scaletta ci sarà molto del programma dell’ultimo tour Ma che film la vita, title track che riprende quella del disco del 1992 registrato con Daolio. A trent’anni anni da un album che sigillava l’essenza del gruppo, a cinquanta dall’uscita di Io vagabondo che intercettava ricordi da fiondare nel futuro. Quando ogni strumento era un piccolo show. Nessuno meglio di loro, infatti, ha incarnato il modus vivendi, la frenesia e le beatitudini pop rock che continuano a spandersi a ogni tournée, rinnovando un incantesimo che scialbe incisioni rischiavano di spezzare. Lontane dai gucciniani Noi non ci saremo e il capolavoro vanguard Dio è morto.

Gian Aldo Traversi

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