Carlo Levi, la pittura della libertà

Al Museo Temporaneo Navile, che a fine anno chiud la sua avventura espositiva

Migration

Passione, competenza e impegno sono le componenti che da quasi quattro anni caratterizzano il lavoro di Marcello Tedesco e Silla Guerrini al Museo Temporaneo Navile (mtn). Lo spazio di via Cage 11 era nato dalla volontà di creare un centro sperimentale dedicato all’arte nel quartiere Navile. Obiettivo perseguito con una serie di appuntamenti su importanti figure del ‘900, come Cesare Zavattini. Oggi il termine ’temporaneo’ acquista un suono più grave, poiché ha appena aperto la penultima mostra prima della chiusura definitiva dell’mtn, prevista alla fine dell’anno. Si tratta di una collettiva dedicata a Carlo Levi, intitolata ’Paura della libertà’, a cura di Marcello Tedesco; un’opera pittorica (in foto) dell’autore del romanzo ’Cristo si è fermato ad Eboli’ entrerà in dialogo con opere di artisti contemporanei: Marion Baruch, Pinuccia Bernardoni, Pietro Coletta, Corrado Levi, Marco Pellizzola, Roberto Rizzoli e Mili Romano.

Tedesco, ancora pochi mesi e le serrande del museo si chiuderanno definitivamente. Se l’aspettava?

"Sì, perché negli accordi con i proprietari dello spazio Valdadige Sistemi Urbani, la società che ha costruito la Trilogia Navile, questo progetto sarebbe dovuto durare due anni. Siamo già a quattro anni di attività, condivideno con il committente una finalità precisa: la riqualificazione dell’area".

Un peccato, visto la ricca programmazione culturale.

"Effettivamente abbiamo dato vita a mostre di altissima qualità, organizzato conferenze, progetti con disabili, visite per le scuole ed una serie di percorsi formativi per studenti. Abbiamo interpretato il progetto come un servizio pubblico offerto gratuitamente alla città, e siamo molto dispiaciuti che tutto questo lavoro vada perduto".

Ci sarà la possibilità di un’attività simile altrove?

"Non credo, perché è nato esclusivamente per quel contesto in particolare. Quattro anni fa mi sono cimentato in questa avventura avvincente da scultore, non da tradizionale direttore di museo".

Manuela Valentini

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro