Carmine, il futuro è nelle mani dei giovani

I ragazzi selezionati dal Comune presentano il loro progetto di riqualificazione e chiedono uno spazio attrattivo per le nuove generazioni

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di Riccardo Rimondi

A Medicina, il futuro del Carmine lo immaginano dodici giovani fra i 18 e i 30 anni. E chiedono uno spazio vivo, attivo tutti i giorni e fino a mezzanotte nei weekend, aperto, attrattivo per i medicinesi di ogni fascia di età. Così dev’essere l’ex chiesa, secondo la dozzina di under 30 delle province di Bologna, Ferrara e Ravenna selezionati sei mesi fa dal Comune di Medicina nell’ambito del percorso partecipativo ‘Diamo forma alle idee’. Il contributo del gruppo di lavoro servirà da base di partenza, per il Comune, nell’ottica delle scelte progettuali, architettoniche e gestionali future che porteranno alla riapertura dello storico edificio. Oggi alle 18, nella sala Auditorium, si terrà un incontro per illustrare nel dettaglio il progetto e i futuri sviluppi dell’ex chiesa, un pezzo fondamentale del panorama che ha accompagnato le vite di generazioni di medicinesi. Luogo di culto dal 1696 (anno di costruzione) fino agli anni Venti, nei decenni successivi ha avuto più vite: prima deposito militare, poi sede di spettacoli, concerti e mostre.

Nel 2015 è stata chiusa per problemi strutturali di degrado delle murature, poi riaperta con limitazioni in attesa degli ultimi lavori: "Si tratta del miglioramento statico del tetto e del consolidamento sismico della chiesa, un investimento da un milione circa. Contiamo di iniziare con i lavori a primavera-estate 2022", spiega il sindaco Matteo Montanari. Una volta riaperto, l’obiettivo è rendere questo spazio (che è della Curia, ma in convenzione per uso pubblico al Comune) più attrattivo per le giovani generazioni, pur senza snaturarlo. Da qui il coinvolgimento dei giovani, che hanno lavorato gomito a gomito con l’Ufficio urbanistica e pianificazione strategica del Comune. Indicando strategie, target, i servizi da offrire e in che modalità, calendari e budget. Hanno immaginato una piazza coperta sempre aperta nella chiesa, con bar, zona relax e spazio giochi. Propongono uno spazio per l’associazionismo nella sagrestia, un infopoint e poi musica dal vivo, spettacoli, cineforum, presentazioni di libri ed esposizioni artistiche che – in una chiesa dotata di opere d’arte settecentesche – si rivolgano anche a un pubblico ‘lontano’ come quello dei teenager. Mantenendo l’idea di modulare l’offerta in modo da venire incontro a giovani e anziani. Quante di queste proposte vedranno la luce, e in che modalità, lo si vedrà nei prossimi mesi e anni. Ma intanto un progetto c’è. "Il tema di come riqualificare le nostre ex chiese, e per fortuna ne abbiamo tante, è molto importante e difficile – sottolinea Montanari –. Abbiamo fatto questo percorso con i giovani per carpire come riqualificare una parte importante del nostro centro storico, per ripensare il Carmine in una maniera diversa".

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