Caro bollette, il Nettuno spegne la luce

Il Gigante e Palazzo Re Enzo al buio per mezz’ora. Il sindaco Lepore: "Lunedì incontro con i parlamentari emiliano-romagnoli"

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di Rosalba Carbutti

Il buio per mettere in luce il caro bollette. I sindaci hanno scommesso su una battaglia simbolica, spegnere i monumenti, per accendere i riflettori su un problema importante. Che tocca i cittadini, le imprese, ma anche i comuni che, con tanti rincari, rischiano poi di dover tagliare i servizi. Matteo Lepore (sull’onda dell’idea del sindaco di Cento, Edoardo Accorsi, poi sostenuta dall’Anci, l’associazione nazionale comuni italiani) ha scelto di ’oscurare’, per mezz’ora, il simbolo della nostra città: il Nettuno. E, accanto al Gigante finito al buio, anche palazzo Re Enzo ha chiuso gli occhi per trenta minuti, facendo calare la notte già alle 20. Una manifestazione – che Lepore ha più volte ribadito – non è contro il governo, ma è un modo per chiedere aiuto. "Come primi cittadini – ha detto il sindaco – siamo molto preoccupati per l’aumento delle bollette e per l’inflazione, sia per le ripercussioni sui cittadini che sugli enti locali. Anci stima un ammanco di 550 milioni di euro sui bilanci dei comuni che per molti, significa mettere a rischio i servizi".

Da qui, Lepore propone "la creazione di un fondo nazionale, quantificato da Anci. Non chiediamo extra deficit, ma che vengano pensate delle misure sia economiche, sia di riduzione delle bollette, mettendo mano alle politiche energetiche e di approvvigionamento".

Ma oltre alla manifestazione simbolica, a cui hanno aderito anche altri comuni della città metropolitana, il sindaco lunedì, in modalità online, inconterà i parlamentari del territorio bolognese per affrontare il tema del caro-energia.

Obiettivo: farsi sentire il più possibile. Perché se Bologna ha un bilancio solido e può reggere i rincari, ci sono altre realtà che rischiano una voragine dei conti. E, per coprire il ’buco’, si troveranno costretti a tagliare i servizi o aumentare le imposte.

Del resto, se prendiamo Bologna, l’incidenza delle bollette ’stellari’ è di circa 15 milioni di euro a fronte di un bilancio (senza investimenti) di circa 600 milioni. Ma sebbene i conti siano in regola, anche sotto le Due Torri senza aiuti da Roma, il rischio di dover ridimensionare alcuni servizi esiste. Da qui, il pressing sul governo affinché dia il via libera a misure ad hoc (forse in arrivo la prossima settimana).

In campo anche il governatore emiliano-romagnolo, Stefano Bonaccini: "Stimiamo che per la sanità pubblica della regione può esserci un aumento tra 30 e 40 milioni di euro nel 2022" a causa delle bollette. Vista la stangata, la politica deve concentrarsi sul "caro energia, vero problema degli italiani e non sui teatrini".

D’accordo Il Pd bolognese che sposa l’iniziativa delle amministrazioni locali: "È necessario prendersi cura delle cose importanti che fanno luce. È necessario dare risposte tempestive e concrete – scrive su Facebook la segretaria Federica Mazzoni – per evitare che il caro bollette metta in ginocchio famiglie, imprese, soggetti del terzo settore ed enti locali".

Con Mazzoni chiede interventi al governo anche Luigi Tosiani, segretario Pd dell’Emilia-Romagna: "La situazione sta diventando insostenibile, una vera e propria emergenza". Un’emergenza – per Legacoop-Prometeia – che spaventa più della pandemia. E, per Uecoop, l’Unione europea delle cooperative, potrebbe far saltare i piani di sviluppo del 2022 a più di un’azienda italiana su 4.

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