
Viaggio tra i cittadini che si trovano ad affrontare i rincari decisi dal Comune e anche quelli dovuti all’inflazione. "Pure prendere un aperitivo è un lusso". E c’è chi osserva: "Da pendolare dieci anni fa per muovermi spendevo la metà"
Bologna, 13 febbraio 2025 – Far quadrare i conti è ormai diventata una lotta quotidiana per gran parte delle famiglie che vivono nei capoluoghi italiani. Tra queste, travolte dallo tzunami dell’inflazione ci sono anche e soprattutto le cittadine e i cittadini bolognesi. Se già lo scorso aprile, per 8 italiani su 10 non era un buon momento di fare acquisti, come rilevato dall’Osservatorio Mensile Findomestic, il 2025 non lascia presagi positivi.
E sul banco degli imputati finiscono soprattutto i rincari annunciati da Palazzo d’Accursio, infatti, che finiscono per aggiungersi alle spese obbligatorie – come gli alimenti e gli alloggi – che già nei mesi scorsi erano cresciute particolarmente, con l’inflazione che sfiorava, in alcuni casi il 10%. La dinamica inflattiva si è un po’ bloccata oggi, secondo i dati del Comune, l’inflazione locale nel mese di dicembre 2024 è del 1,5 per cento, mentre l’inflazione della media nazionale mensile è più 1,3 per cento. Però tutto si tiene e contribuisce a rendere difficile la vita a tutti.
"Ci hanno messo in una condizione assurda – spiega l’avvocata Francesca Romana Gori, sdegnata dopo gli ultimi rincari –. Il caro vita si sente per tutti". Rincara la dose anche Simone Capano che, pur comprendendo l’incremento dei prezzi generale, trova che per Bologna adesso "non sia il momento gusto per attuare aumenti", viste "le problematiche che si è già tenuti a sopportare con i cantieri".
Con il costo della vita sempre più alto, effettivamente, il malcontento in città, sembra essere respirato dalla maggior parte delle persone. Clara Pellizzi, giovane lavoratrice indipendente, racconta di avere problemi, alcuni periodi, ad arrivare a fine mese: "Gli aumenti sugli alimenti mi toccano particolarmente, vivo qui da dieci anni e perfino mangiare è diventato complicato". L’incremento sulle materie prime come i prodotti alimentari, oltre a vedere carrelli della spesa sempre più vuoti, sembra incidere anche sui piccoli piaceri. "È assurdo che anche concedersi un aperitivo sia diventato difficile – lamenta Mastelli Monica a tal proposito –. Prima vivevo in Friuli, a Bologna anche solo prendere uno spritz costa tre volte di più".
L’inflazione sul territorio nazionale, infatti, sembra non risparmiare il capoluogo emiliano dalle critiche: "Il caro vita colpisce tutta Italia, ma avendo vissuto a Milano, nonostante gli stipendi fossero più alti, per mangiare spendevo molto meno di quanto spendo vivendo qui", concorda Cristiana Ila. La cittadina, inoltre, avendo un’attività commerciale in centro storico, non nasconde le preoccupazioni per possibili conseguenze sulla clientela: "Con questi aumenti temo che il centro vedrà sempre meno persone e che, con l’aumento della tassa di soggiorno, ci potrebbe essere anche una diminuzione dei turisti".
L’aumento del prezzo della vita non risparmia poi, studentesse e studenti che, fronteggiando il caro affitti, vedono sempre più difficoltà: "Non credevo che gli alloggi fossero così cari – racconta Pietro Lai –. Con l’aumento dei prezzi dei mezzi poi, mi sembra che la spesa sia esagerata".
Anche Giorgia Viscoso, ex studentessa, è d’accordo: "Quando frequentavo l’università, essendo pendolare, spendevo la metà di quanto spendo adesso. Ad oggi usufruire dei mezzi è insostenibile". I nuovi aumenti si inseriscono all’interno di una situazione già frammentata e complessa e la rabbia di alcuni cittadini non sembra fare sconti.
Come quella di Gianpaolo Passerini, che paragona i rincari a un’"imposizione di un regime di monopolio" in quanto, per chi non riesce a fronteggiare le spese "non ci sono delle alternative possibili". E lì dove il peso del caro vita è "visibile già dal prezzo del caffè, mai sotto un euro e trenta" come descritto da Edoardo Tongiani, l’unica soluzione che alcuni vedono possibile è addirittura quella di trasferirsi in zone limitrofe.