Cartelle cliniche scomparse al Bellaria di Bologna, il numero sale a oltre mille

L’Azienda sanitaria integrerà la denuncia presentata alla Procura con i video della sorveglianza. La direttrice dell’Irccs Matarante: "Fatto tutto il possibile per non lasciare nessuno indietro"

Il direttore generale dell'Ausl di Bologna, Paolo Bordon

Il direttore generale dell'Ausl di Bologna, Paolo Bordon

Bologna, 28 maggio 2023 – Non sono soltanto duecento. Sono ben più di mille le cartelle cliniche sottratte al centro ‘Il bene’ interno al Bellaria. Come spiega Grazia Matarante, direttrice amministrativa dell’Irccs di Neuroscienze, "siamo venuti a conoscenza della scomparsa la mattina dello scorso 11 aprile e immediatamente abbiamo avvertito del fatto il posto di polizia dell’ospedale. All’inizio abbiamo anche pensato che le cartelle dei pazienti potessero essere state spostate in qualche altro locale. Ma avuta certezza che così non era, come da prassi in queste situazioni, attraverso l’ufficio legale dell’Ausl abbiamo sporto denuncia in Procura".

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“Abbiamo fatto quanto dovevamo", ha detto il direttore generale dell’Ausl Paolo Bordon, riferendosi all’iter seguito una volta appresa la notizia della scomparsa delle cartelle, documentazione sanitaria di proprietà dell’Azienda.

Nei prossimi giorni, alla denuncia già presentata, verrà aggiunta un’integrazione, con le immagini riprese dalla videosorveglianza interna all’istituto, nella finestra temporale in cui è stato messo a segno il ‘colpo’, e altri dettagli emersi in questo mese di accertamenti da parte dell’Ausl. Il fatto, come detto, è avvenuto nel weekend di Pasqua, quando il centro, che si occupa di pazienti affetti da patologie neurologiche rare e neuroimmuniche, era chiuso. L’allarme, benché inserito, non è scattato; le porte, all’arrivo del personale il giorno dopo il lunedì dell’Angelo, erano regolarmente chiuse a chiave. Nessun segno di effrazione è stato trovato. Solo la certezza che le cartelle cliniche, con la storia sanitaria di tantissimi pazienti seguiti dal centro, non c’erano più.

"Oltre alla denuncia in Procura – continua la dirigente – abbiamo subito segnalato quanto accaduto al Garante della privacy, comunicando di conseguenza a tutti i pazienti interessati che le loro cartelle cliniche erano state indebitamente sottratte. Lo abbiamo fatto per tranquillizzarli, perché comunque abbiamo provveduto subito ad allestire una task-force proprio per ricostruire le cartelle cliniche di ciascuno (che erano cartacee) per non lasciare nessuno indietro". A seguito della ricezione delle lettere, però, molti dei cittadini seguiti dal centro del Bellaria si sono preoccupati: "Stiamo ricevendo moltissime telefonate, con pazienti che ci chiedono cosa devono fare – continua Matarante –: per rispondere a tutti, abbiamo attivato un call center con due operatori per turno. E quando si presentano situazioni più complesse sono io stessa a occuparmene, rispondendo in prima persona". Molti, per tutelare i propri dati, si sono presentati a fare denuncia per conto proprio: "Ho spiegato che già l’azienda Usl si era mossa in questo senso e quindi che non erano necessarie iniziative personali. In questo mese abbiamo fatto tutto quello che era nelle nostre possibilità per tutelare al massimo i nostri pazienti, sia dal punto di vista legale che da quello sanitario. Riuscendo, con un lavoro impegnativo, a ricostruire la storia sanitaria di ciascuno, per assicurare la continuità clinica".

Il centro ‘Il bene’ già prima di questa vicenda era salito all’onore delle cronache: per le proteste seguite alla notizie del pensionamento dell’ex direttore della struttura, da parte di pazienti che avevano paura che il centro - e di conseguenza i servizi che erogava - venisse smantellato. Così non è avvenuto: "Tutti i pazienti sono stati presi in carico – conclude Matarante – con percorsi integrati specifici per ciascuno".

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