Budrio, 19 settembre 2024 - “Nel 2023 avevamo 300mila euro di danni. Cinquemila me li hanno dati, gli altri sono cavoli miei”. A parlare è Bruno Cassani, proprietario insieme al padre dell’Azienda agricola Cassani di via Budella, a Budrio. “Sono tornato a casa tra marzo e aprile di quest’anno e ora mi ritrovo in questa situazione, non sono passati neanche sei mesi. Finora ci sono state tante promesse a livello comunale, provinciale e regionale, abbiamo sentito di tutto ma nessuno ha mai mantenuto niente. Finché parlano senza fare niente non ha senso andare a votare”.
La sua casa è invasa dall’acqua, ancora una volta. Bruno ha dovuto portar via i genitori, il papà di 89 anni e la mamma di 85. Adesso, dopo l’ordine di evacuazione di ieri pomeriggio, sono in un ospizio in attesa di poter tornare a casa, mentre lui è ospitato da alcuni amici che gli hanno dato una mano. “Nei capannoni accanto a casa - continua - ci sono attrezzature andate in malora già dall’alluvione dello scorso anno. Ho lavorato tutto questo tempo per rimetterle a posto, tanta fatica e ora siamo di nuovo al punto di partenza”.
La rabbia di un altro residente
“Io sono sfollato da ieri pomeriggio - racconta Pier Luigi che abita in via Rondanina a Budrio, vicino al punto dove l’Idice ha rotto nuovamente - ed è un disastro. Stavamo pensando di tornare a casa per fine ottobre, avevamo sistemato i muri e quasi completato l’impianto elettrico”.
"Prossima settimana – prosegue – avremmo ordinato i mobili, fortuna che non l’abbiamo fatto. L’anno scorso avevamo 2 metri e 70 di acqua, quasi al soffitto del piano terra. Adesso siamo quasi allo stesso livello, siamo sconfortati. Io ho due bambini piccoli, in questo anno ho vissuto con mia madre a Bologna e il cane mentre la mia compagna è andata con i bimbi da sua mamma a Villanova. In un anno e mezzo quasi ho visto i miei figli solamente la sera. È un disastro perché già non doveva succedere la prima volta, questa non è accettabile. Si dovrebbero dimettere tutti, dal primo all’ultimo”.